Sabato mattina ho assistito al musical “Lascerò che una nuvola vi accompagni” al Teatro Titano. Attraverso lo scambio epistolare di due amiche, una di Palermo e l’altra di Firenze, si ripercorrono esperienze della loro vita da adolescenti, poi studentesse universitarie, lavoratrici e madri. Parallelamente si ripercorrono anche fatti di cronaca legati alla mafia prima siciliana, poi dilagata nell’Italia del centro e del nord. Si parte dal negazionismo degli anni ’70, all’azione straordinaria dei giudici Falcone e Borsellino, infine al coraggio e all’esempio del giudice antimafia Antonino Caponnetto; tutto questo reso, da un gruppo di ragazzi eccezionali del laboratorio musicale “La Tredicesima Nota” di Firenze, in parole, musica e danza. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto, con il Patrocinio delle Segreterie di Stato Istruzione e Cultura, Finanze e Giustizia, rappresentata dal presidente Salvatore Calleri. Accompagnata dal nipote, era presente anche la signora Caponnetto, nonna Betta, novantadue anni e ancora attiva nella lotta alle mafie. Il teatro era pieno di ragazzi dei Licei di San Marino e il messaggio è arrivato a loro e a tutti i presenti forte e chiaro: non subite la paura e la corruzione, non vi adeguate, pretendete la legalità. Quei giovani hanno fatto sentire il grido di tutti i ragazzi che oggi chiedono un mondo giusto, senza indifferenza, dove le persone non siano disposte a subire, ma pretendano giustizia. Il giudice Caponnetto, chiamato dai giovani nonno Nino, incitava i ragazzi perchè non fossero semplici spettatori, ma camminassero insieme verso la legalità perché la vita non si vive solo per noi stessi, ma per tutti quelli che ci stanno attorno.
Comunicato stampa
Marina Lazzarini, Segretario PSD
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