“Abbiamo udito dichiarazioni molto gravi a nostro giudizio – attacca il capogruppo Claudio Felici – come quella per cui, secondo la maggioranza, le procedure Moneyval e l’accordo di cooperazione sono due argomenti disgiunti e che l’accordo con l’Italia non è la priorità del momento. E allora qual è l’argomento più importante del momento? Se ne parla ovunque, ed è senz’altro importante concentrarsi sulla operatività delle banche, ma senza economia non esisteranno nemmeno più le banche, quindi l’operatività per noi non è il cuore del problema”. Il Psd sostiene che, dopo tre mesi, il governo aveva l’obbligo di comunicare quali fossero le intenzioni, le prospettive strategiche, “abbiamo invece capito – sono le parole di Fiorenzo Stolfi – che non ha idea di come difendersi dall’offensiva italiana e come accompagnare le rinunce totalmente recepite senza battere ciglio. La direttiva dell’Agenzia di informazione finanziaria è chiara, e checché ne dicano i responsabili di governo, il segreto bancario non c’è più. Ci va bene che non ci sia in caso di riciclaggio e distorsioni, ma quando le aziende sane andranno via, il governo cosa dirà loro? Che è stata tutta colpa del governo precedente e nulla più? Impedire a un Parlamento – conclude – di discutere della più grave crisi mai avuta è una responsabilità molto grande che si prenderà la maggioranza”. Anche sulla nomina di Banca centrale, gli ultimi nomi che stanno circolando non piacciono particolarmente, parché legati alla Lehmann Brothers: “Diciamo che non è il massimo della garanzia, potevamo pescare anche altrove”.
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