Si toglie qualche sassolino, il Segretario del Partito dei Socialisti e dei Democratici, Mauro Chiaruzzi, aprendo l’assemblea del Consiglio direttivo, il parlamentino del PSD, e lo fa riferendosi alla Democrazia Cristiana, che lo aveva accusato di tradimento. “Non è possibile sentir parlare di tradimenti – ha dichiarato – si è trattato invece di un percorso politico importante per il cambiamento, una scelta lungimirante in uno scenario che cambia. Casomai – aggiunge Chiaruzzi – la colpa, o il merito, è proprio della DC, che ha accelerato questo processo, facendoci capire con il suo comportamento che dovevamo stringere i tempi e arrivare rapidamente al nostro obbiettivo dell’alternanza. Noi – ha precisato – non abbiamo fatto alcun blitz, ma semplicemente una precisa scelta politica”. Fulcro portante di quello che il leader del PSD chiama la nuova stagione della politica, è la riforma elettorale, che dovrà consentire ai cittadini di scegliere da chi farsi governare. 'Chi ha capito la portata di questo intervento – ha detto – ha iniziato subito a ragionare sulle coalizioni, gli schieramenti di un sistema bipolare'. Grande risalto Chiaruzzi ha dato alla scelta di campo attuata da Alleanza Popolare, 'che ha consentito – ha detto – un accordo che va ben oltre la maggioranza per la legislatura. Se lavoreremo bene come sono sicuro – ha detto – potremmo ipotizzare un lungo periodo di governo. Certo l’impegno non sarà semplice – ha detto – ma occorre partire al più presto e dare subito segnali di capacità a governare. L’incoraggiamento e la soddisfazione dei cittadini – ha affermato – non ci mancano e con l’approvazione di questa sera saremo pronti a dare il via alla nuova legislatura'. Presentato poi il programma di governo, una bozza elaborata dal gruppo di lavoro composto dagli esponenti delle tre forze della futura maggioranza, che dovrà essere approvato dall’assemblea. Insieme al documento programmatico la squadra di governo del PSD e le rispettive deleghe, con Fiorenzo Stolfi alla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, Stefano Macina alle Finanze, Paride Andreoli al Turismo, Marino Riccardi al Territorio, Fabio Berardi alla Sanità, Antonello Bacciocchi al Lavoro. Toccherà all’assemblea del parlamentino ratificare.
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