Lo stato di salute della maggioranza si misurerà sugli impegni programmatici. Il Partito dei Socialisti e dei Democratici rilancia con decisione la cosiddetta “politica delle cose da fare” e ricorda i punti indicati qualche settimana fa dal proprio parlamentino, come un percorso ben preciso verso quel riformismo annunciato. Le forze della coalizione non hanno mai nascosto la preoccupazione per la solidità della maggioranza dopo gli episodi reiterati dei franchi tiratori e proprio al PSD chiedono di garantire la governabilità. Una questione interna, ha più volte replicato il leader, Paride Andreoli, che invece ribadisce la necessità di perseguire con determinazione l’impegno programmatico. Solo in questo modo – spiega – il governo sarà forte e potrà compiere la propria azione. Insomma il problema dei dissensi interni sembrerebbe sotto controllo, almeno dalle parole di Andreoli. La componente dei Democratici non gradisce le voci di un possibile ritorno al passato, della ventilata riedizione cioè di un governo DC/PSD e fa sapere con chiarezza di non essere disponibile. Ma è sempre Andreoli a rasserenare gli animi relegando l’ipotesi di un possibile ritorno di fiamma nell’ambito delle voci di corridoio, diffuse artatamente per creare scompiglio, ma nulla di praticabile. Tutto – spiega il Segretario – ruota attorno alla questione nodale: il raggiungimento degli obiettivi prefissati da questa maggioranza. Le riforme del fisco, delle pensioni, della Pa, della scuola, del codice di procedura penale, poi piani di intervento per le imprese, per il turismo e il commercio, sulla base anche dello studio McKinsey, le privatizzazioni, lo sviluppo del sistema bancario e finanziario, la normativa sulle residenze, una legge quadro per le energie rinnovabili, il potenziamento degli asilo nido. Fondamentale – conferma Andreoli – è la conclusione degli accordi con l’Italia, la riforma del codice di procedura penale, il nuovo piano regolatore generale e la promozione di una dialettica nuova fra maggioranza e opposizione. Non servono – conclude Andreoli - né larghe intese né elezioni anticipate. Il Governo e la maggioranza che lo sostiene possono trovare la forza necessaria a garantire la stabilità che ci si aspetta da noi. Un invito esplicito a serrare i ranghi e a riprendere con forza il percorso intrapreso, lasciando alle spalle rallentamenti o eventuali incomprensioni.
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