Una seduta consiliare dai toni sicuramente bellicosi, quella che si è appena conclusa, con aspri scambi tra schieramenti.
E' Rete a lanciare l'affondo frontale al Governo, tra le altre cose, sulla questione abitativa richiamando l'attenzione sul decreto n. 173 portato in Aula dal Segretario Pedini Amati; provvedimento che – accusa il movimento - “consente di far pagare tassi vicini all’usura, vicino cioè al 9%, a chi ha un mutuo prima casa. “Non è accettabile – evidenzia Rete - che anche un decreto ordinario come quello che fissa il tetto massimo del tasso di interesse venga usato come escamotage per far fare utili alle banche”. E rincara la dose, quando precisa che alla fine “il decreto è stato fatto “decadere” dalla stessa Maggioranza per non andare a votazione, evitando – spiegano - una ulteriore figuraccia come quella rimediata dal Segretario Righi con il provvedimento sospeso sulle attività economiche. “Lo sfascio istituzionale e politico è ormai incontenibile” - obietta infine - in un “Paese normale” entrambi i Segretari avrebbero dovuto dimettersi”.
Non ci sta il Partito dei Socialisti e dei Democratici: “quello di Rete – attacca -, un populismo di bassa lega a cui intendono tornare per non perdere elettori. Ed entra nel dettaglio sui mutui agevolati: “un decreto tecnico – chiarisce il Psd - Lo spread massimo viene definito annualmente dalle Assoconsumatori e dall’ABS; si basa sull’andamento dei tassi di mercato calcolati da Bcsm. Va inoltre evidenziato che lo spread indicato nel decreto portato all’attenzione dell’Aula, ricalca quello di 2022 e 2023. Ebbene, - si chiede il partito - perché RETE ha votato i decreti degli anni precedenti senza battere ciglio? Le loro argomentazioni – sottolinea - sono del tutto false e puntano solo ad un facile consenso elettorale”. Dal tecnico si passa poi al politico: “sul tema casa – assicura infine il Psd – intendiamo offrire il massimo contributo”.