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Reazioni maggioranza: "Rete si assume grave responsabilità". L'opposizione chiede elezioni

di Mauro Torresi
25 mag 2023

Con il ritiro della delegazione dal Governo “Rete si assume una grave responsabilità di fronte al Paese”. Inizia così la dura nota delle forze di maggioranza. “Una scelta dai contorni piuttosto incerti e nebulosi - la definiscono Dc, Domani Motus Liberi, Npr e Gruppo misto di maggioranza – e neanche tanto condivisa dalla sua stessa rappresentanza consigliare”. Subito il richiamo alla responsabilità. Per la maggioranza si va nella direzione opposta “alle aspettative della comunità sammarinese e del tessuto economico e sociale”.

Aprire una crisi nel momento in cui si stanno definendo “passaggi cruciali” come l'Accordo di associazione, si legge, “non necessita di ulteriori commenti”. Le forze di Governo si dicono certe “dell'impossibilità di lasciare il Paese in una condizione di incertezza o di pericoloso e incomprensibile stallo”. Parole che lasciano pensare a una nuova fase anche senza Rete. “I sammarinesi sapranno giudicare”, conclude la maggioranza.

Nelle scorse ore tensioni anche su altri fronti, con le critiche di Dml al ritiro del decreto sul riordino del Dipartimento economia da parte del segretario agli Interni Tonnini. “A nome del Governo ma all'insaputa di quest'ultimo”, aveva sottolineato il partito, segnando così “uno dei punti più bassi della vita istituzionale del Paese”.

Nel pieno della crisi politica, dalle opposizioni l'invito a ridare la parola agli elettori. “Un governo fallimentare, vogliamo andare al voto”, scrive Libera che parla “giochini politici utili solo per le poltrone”. “Il Paese ha bisogno di serietà”, rimarca, e di una politica che abbia “la forza di compiere scelte concrete per emergenze, gestione sostenibile del debito e sviluppo economico”. Per Repubblica Futura siamo di fronte “al fallimento di maggioranza e Governo”. “Un'accozzaglia disomogenea unita solo dalla spartizione del potere”, tuona Rf che parla di debito estero “enorme e zero fatti”. Il partito invita a “non perdere tempo” e a spiegare ai cittadini le prossime mosse “se qualcuno – rimarca - crede di arrischiare improbabili interpretazioni di questa pasticciata legge elettorale per stare attaccato alle poltrone”. Per il Gruppo misto di minoranza la scelta di Rete era “inevitabile”. Peccato, dicono, “che solo a fine legislatura si siano resi conto che le riforme non si possono portare avanti se non si condividono obiettivi, modalità e prospettive”. La necessità di fare debito estero, ricordano, “da subito non era condivisa da molti”.





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