Il Comitato Promotore precisa che non intende entrare nel merito degli atti compiuti dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri e dal Governo e men che meno nei contenuti di tali atti che attengono ad un ambito di responsabilità politiche ed istituzionali che non gli competono. Di fronte alle notizie di stampa circa l’attivazione della procedura di interruzione del referendum il comitato ha chiesto di rendere pubblici gli atti con cui il Governo avrebbe accolto nella sostanza il quesito referendario e ha constatato con rammarico come a tutt’oggi il Governo non si sia sentito in dovere di farlo. Per i Promotori le precisazioni del Segretario di Stato per gli Affari Esteri riguardano decisioni politiche ed istituzionali che nulla hanno a che fare col merito della questione riguardante l’interruzione del referendum, così come disciplinata dalla legge. La lettera inviata a Bruxelles non è una richiesta formale di adesione della Repubblica all’Unione Europea, come prevede il Trattato di Lisbona - precisa in una nota. Pertanto, l’aver chiesto da parte del Governo alla Reggenza di attivare il Collegio Garante per valutare la possibilità di interrompere il referendum ci pare un atto di assoluta gravità perché non rispettoso del disposto di legge.
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