Chiuse le regionali cambia la geografia dei partiti. Per il Pd è una vittoria sbilenca, con un netto calo di voti (il 23,7 % rispetto al 40% delle europee) che l' Istituto Cattaneo calcola in 2 milioni rispetto al 2014 e la pesante sconfitta delle due renziane, Paita in Liguria e Moretti in Veneto. In Toscana, Puglia e Marche il centrosinistra fa il pieno di voti. La governatrice Serracchiani ed il presidente dem Orfini esprimono soddisfazione: 'Il risultato ci colloca con chiarezza e determinazione nella prospettiva del 2018". Via libera alle riforme del governo, dunque. I democratici riconquistano anche la Campania con il sindaco De Luca, impresentabile della lista Bindi, che parla di 'risultato straordinario. "Ringrazio il segretario Renzi per la fiducia che mi ha voluto dare" ha detto. Lui strappa la Campania all'uscente Caldoro dopo un testa a testa. Dalla Puglia il presidente Emiliano si rivolge a Renzi: 'ho bisogno che si occupi della Puglia senza guardarla come una minaccia'. Ma torniamo alla Liguria che è il vero caso di queste elezioni. La vittoria di Forza Italia con Toti brucia e sotto accusa vanno le divisioni di quella che Matteo Renzi in campagna ha più volte definito la "sinistra masochista". La Lega, dopo la campagna a tappeto del leader Matteo Salvini, ottiene una buona affermazione, soprattutto al centro e il leader del Carroccio mette una seria offerta di pubblico acqusito sulla guida del centrodestra. Ma, si 'consola' Silvio Berlusconi: quell'area ha bisogno di essere unita per vincere, come avvenuto in Liguria con Giovanni Toti. Bene anche il Movimento cinque stelle che in tutta Italia si stanzia sul 20% con punte in alcune zone come Genova, dove la più giovane candidata governatrice, Alice Salvatore, sfiora un sorprendente 25%, staccata solo di tre punti dalla candidata Pd Lella Paita. I pentastellati sono addirittura il primo partito in tre regioni.Beppe Grillo: "Abbiamo ridimensionato Renzi, alle politiche avremo il tacchino del Pd in forno". Uno dei dai emblematici è la bassa affluenza alle urne: si è recato ai seggi solo il 52,2% degli italiani nelle sette regioni in cui si votava, quasi 12 punti in meno rispetto al 64,1% delle precedenti consultazioni
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