Il segretario Nicola Renzi interviene, chiamato in causa dalle opposizioni, che proprio questa mattina, si sono recate dalla Reggenza per stigmatizzare quello che hanno definito “il silenzio di Renzi”, condannando la mancata presa di distanza da parte del segretario alla Giustizia rispetto alle dichiarazioni rese dal dimissionario Simone Celli in commissione finanze.
“Sono sbigottito e incredulo rispetto a questa critica” - dice Renzi - ricordando come già ieri durante la conferenza stampa del Congresso di Stato si fosse espresso chiaramente in merito. E torna così a dire: “Il lavoro del Tribunale si rispetta sempre. Ogni magistrato del nostro Tribunale deve poter svolgere il proprio lavoro in assoluta autonomia, indipendenza e serenità. Quello che preoccupa, semmai, sono le strumentalizzazioni fatte da altri del lavoro della magistratura. Strumentalizzazioni che, peraltro, rischiano seriamente di minare le indagini in corso. Ne abbiamo già avuto prova evidente – prosegue - nella richiesta di una commissione di inchiesta politica su fatti che in questa fase la magistratura sta indagando, con il rischio di inquinarne il lavoro. Stupisce ancora di più che qualcuno possa pensare che nei confronti dei magistrati in generale si possano creare tifoserie, che arrivano fino al punto di sostenere che l'azione di questo o quel magistrato sia buona, salvo poi affermare con candore che alcuni magistrati del nostro Tribunale - la maggioranza, a detta di qualcuno - siano arrivati a compiere un colpo di stato. Da tutto questo, io e il Governo prendiamo decisamente le distanze, invitando tutti a fare lo stesso e a riconfermare, insieme, indipendenza e autorevolezza del Tribunale e della magistratura".
“Sono sbigottito e incredulo rispetto a questa critica” - dice Renzi - ricordando come già ieri durante la conferenza stampa del Congresso di Stato si fosse espresso chiaramente in merito. E torna così a dire: “Il lavoro del Tribunale si rispetta sempre. Ogni magistrato del nostro Tribunale deve poter svolgere il proprio lavoro in assoluta autonomia, indipendenza e serenità. Quello che preoccupa, semmai, sono le strumentalizzazioni fatte da altri del lavoro della magistratura. Strumentalizzazioni che, peraltro, rischiano seriamente di minare le indagini in corso. Ne abbiamo già avuto prova evidente – prosegue - nella richiesta di una commissione di inchiesta politica su fatti che in questa fase la magistratura sta indagando, con il rischio di inquinarne il lavoro. Stupisce ancora di più che qualcuno possa pensare che nei confronti dei magistrati in generale si possano creare tifoserie, che arrivano fino al punto di sostenere che l'azione di questo o quel magistrato sia buona, salvo poi affermare con candore che alcuni magistrati del nostro Tribunale - la maggioranza, a detta di qualcuno - siano arrivati a compiere un colpo di stato. Da tutto questo, io e il Governo prendiamo decisamente le distanze, invitando tutti a fare lo stesso e a riconfermare, insieme, indipendenza e autorevolezza del Tribunale e della magistratura".
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