In concomitanza con i lavori in corso a Strasburgo dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, l'Ansa riprende la sintesi del rapporto pubblicato a fine marzo dal Coe. Nel report si chiede a San Marino di rafforzare il sistema di controlli e la resistenza delle istituzioni democratiche alla corruzione e ai conflitti d'interesse. L'assemblea "riconosce e accoglie favorevolmente i benefici democratici derivanti dalla stretta vicinanza e dai forti legami umani tra l'esecutivo, i rappresentanti eletti e i cittadini sammarinesi, ma è preoccupata per l'impatto che ha sul funzionamento del sistema di pesi e contrappesi e per la vulnerabilità delle istituzioni democratiche e dei loro titolari alla corruzione e ai potenziali conflitti d'interesse".
Per questo raccomanda alle autorità di prendere alcune misure, come per esempio "adottare la legislazione necessaria per consentire ai cittadini sammarinesi di notificare formalmente alle autorità le discrepanze nelle dichiarazioni di interessi dei membri del Consiglio Grande e Generale pubblicate sul suo sito web". Strasburgo s'inquieta inoltre per lo squilibrio di poteri tra l'esecutivo e il legislativo, a favore del primo che "che in pratica governa per decreto", e ritiene che "la questione dovrebbe essere affrontata a livello sistemico nel contesto delle future riforme istituzionali".