Pare sempre di essere i “signor no”, ma se il governo ne facesse una buona saremmo felici di sostenerlo. Evidentemente le logiche verticistiche fanno parte dei geni dei membri dell’esecutivo: non lo fanno nemmeno con dolo, forse. Semplicemente non riescono a ragionare diversamente.
Con il Decreto Delegato n. 33 del 18 marzo 2014, il governo istituisce, in linea con le indicazioni della Legge 188 del 2011, un altro Comitato: il Comitato Tecnico Artistico (CTA) dell'Ufficio Filatelico e Numismatico. In questo modo fa rientrare dalla finestra ciò che sarebbe dovuto uscire dalla porta.
Con la trasformazione dell'AASFN in Ufficio, infatti, il consiglio di amministrazione che precedentemente regolava le attività dell'Azienda avrebbe dovuto finalmente venir soppresso.
CdA che non crediamo si sia distinto per capacità tecniche e promozionali. Spesso si trattava (come sempre quando siamo di fronte a enti di nomina politica) di personaggi messi lì dalla politica che avallavano ogni proposta che perveniva dal direttore dell'Azienda. E i risultati in termini di perdita di quote significative di mercato, soprattutto con l'ultimo, inadeguato, direttore, sono evidenti.
Ora si crea un nuovo comitato, identico al CdA, a nomina unicamente del governo, che dovrebbe decidere i temi delle emissioni filateliche e numismatiche.
Come se l'ufficio filatelico non avesse dirigenti e operatori.
Ma se questo Comitato tecnico-artistico deve decidere i temi delle emissioni di francobolli e monete, le tempistiche e il programma, le relazioni ai temi selezionati... che cosa caspita dovrebbero fare il direttore e i dirigenti dell'azienda?
Da anni -e questa Segreteria non ha in alcun modo cambiato rotta, altro che spending review- ad esempio l'AASFN paga a contratto un professionista con l'unico compito di scrivere le relazioni alle emissioni! 6.000 euro l'anno a uno che deve solo scrivere il senso delle emissioni!
In fase di rinnovo i tecnici della Segreteria di Felici hanno detto: “no, è un bravo professionista, sarebbe un peccato non rinnovare la collaborazione”... e allora gli diamo questi 6000 euro e noi ci chiediamo a che cosa serva pagare i tanti responsabili che affollano l'ufficio filatelico!
Che non ce ne sia nemmeno uno in grado di scrivere una relazione per un francobollo?
Che non ci sia nessuno, tra i dipendenti dell'ufficio filatelico, in grado di delineare autonomamente che emissioni fare, su che temi, come presentarli, come promuoverli ecc?
Questo decreto è un atto inutile, costoso (le paghe dei membri del Comitato le deciderà il governo come sempre, nel momento in cui li nomina), che esorta la PA a non professionalizzare né valorizzare le professionalità che ha in seno.
Chi è dipendente dell'Ufficio numismatico, profumatamente pagato, deve starsene in ufficio e curare solo gli aspetti amministrativi.
Complimenti per l'ottimo esempio di come intendiate la PA e la sua autonomia dalla politica.
Come non vedere poi il rischio che, a seconda del governo in carica, vengano scelti temi con valore politico anziché connesso alle logiche del collezionismo?
Ci chiediamo perché! Perché non si risparmiano i soldi dei contribuenti? Perché ad ogni legge si crea un ente a nomina governativa? Perché si pagano dirigenti a cui non si dà alcuna responsabilità di scelta? Perché si butta nel gabinetto ogni tentativo di cambiare rotta?
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità
Con il Decreto Delegato n. 33 del 18 marzo 2014, il governo istituisce, in linea con le indicazioni della Legge 188 del 2011, un altro Comitato: il Comitato Tecnico Artistico (CTA) dell'Ufficio Filatelico e Numismatico. In questo modo fa rientrare dalla finestra ciò che sarebbe dovuto uscire dalla porta.
Con la trasformazione dell'AASFN in Ufficio, infatti, il consiglio di amministrazione che precedentemente regolava le attività dell'Azienda avrebbe dovuto finalmente venir soppresso.
CdA che non crediamo si sia distinto per capacità tecniche e promozionali. Spesso si trattava (come sempre quando siamo di fronte a enti di nomina politica) di personaggi messi lì dalla politica che avallavano ogni proposta che perveniva dal direttore dell'Azienda. E i risultati in termini di perdita di quote significative di mercato, soprattutto con l'ultimo, inadeguato, direttore, sono evidenti.
Ora si crea un nuovo comitato, identico al CdA, a nomina unicamente del governo, che dovrebbe decidere i temi delle emissioni filateliche e numismatiche.
Come se l'ufficio filatelico non avesse dirigenti e operatori.
Ma se questo Comitato tecnico-artistico deve decidere i temi delle emissioni di francobolli e monete, le tempistiche e il programma, le relazioni ai temi selezionati... che cosa caspita dovrebbero fare il direttore e i dirigenti dell'azienda?
Da anni -e questa Segreteria non ha in alcun modo cambiato rotta, altro che spending review- ad esempio l'AASFN paga a contratto un professionista con l'unico compito di scrivere le relazioni alle emissioni! 6.000 euro l'anno a uno che deve solo scrivere il senso delle emissioni!
In fase di rinnovo i tecnici della Segreteria di Felici hanno detto: “no, è un bravo professionista, sarebbe un peccato non rinnovare la collaborazione”... e allora gli diamo questi 6000 euro e noi ci chiediamo a che cosa serva pagare i tanti responsabili che affollano l'ufficio filatelico!
Che non ce ne sia nemmeno uno in grado di scrivere una relazione per un francobollo?
Che non ci sia nessuno, tra i dipendenti dell'ufficio filatelico, in grado di delineare autonomamente che emissioni fare, su che temi, come presentarli, come promuoverli ecc?
Questo decreto è un atto inutile, costoso (le paghe dei membri del Comitato le deciderà il governo come sempre, nel momento in cui li nomina), che esorta la PA a non professionalizzare né valorizzare le professionalità che ha in seno.
Chi è dipendente dell'Ufficio numismatico, profumatamente pagato, deve starsene in ufficio e curare solo gli aspetti amministrativi.
Complimenti per l'ottimo esempio di come intendiate la PA e la sua autonomia dalla politica.
Come non vedere poi il rischio che, a seconda del governo in carica, vengano scelti temi con valore politico anziché connesso alle logiche del collezionismo?
Ci chiediamo perché! Perché non si risparmiano i soldi dei contribuenti? Perché ad ogni legge si crea un ente a nomina governativa? Perché si pagano dirigenti a cui non si dà alcuna responsabilità di scelta? Perché si butta nel gabinetto ogni tentativo di cambiare rotta?
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità
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