Salvaguardia del territorio, miglioramento della qualità della vita. Si muove lungo queste direttrici l'azione di Rete mirata a dare impulso alle politiche ambientali del Paese. Emanuele Santi, Adele Tonnini e Sandra Giardi aprono un canale di dialogo diretto con i cittadini per entrare nel vivo delle questioni più urgenti, rispondere alle domande e chiarire dubbi. Tra i temi più sentiti di certo l'inquinamento elettromagnetico: da anni la popolazione fa i conti con il problema dei cavi dell'alta tensione che attraversano alcune aree residenziali di Cailungo e verso la zona dei Laghi. Risale al 2018 un progetto per l'interramento dei cavi, per un costo di oltre 6 milioni di euro, “contrattualizzato in gran segreto” - si è detto. Rete vuole pertanto vederci chiaro: “Se c'è un problema di campi elettromagnetici – ribadisce il movimento – occorre capire chi paga e con quali modalità intervenire: oltre all'interramento ad esempio si potrebbero vagliare altre soluzioni come l'innalzamento dei cavi”. Situazione ad oggi piuttosto nebulosa: Rete richiama dunque la necessità di condivisione, dopotutto la questione è seria, in gioco c'è la salute dei cittadini.
Al centro della discussione poi il nuovo codice ambientale, che “ridisegna le norme da seguire per un futuro più sostenibile”. L'obiettivo è che non si verifichino più criticità o in generale bombe ecologiche come il caso Beccari srl attraverso regole ferree sulla comunicazione di avvenuto smaltimento dei rifiuti, insieme al divieto di scarico delle acque reflue nei torrenti. Sul fronte dello sfruttamento del suolo, Rete infine ribadisce il proprio no alla vendita dei terreni dello Stato per progetti industriali. “Bene i piani di sviluppo – rimarcano – ma prevedendo una concessione d'uso dei terreni, come già avveniva in passato, una modalità che appoggiamo anche in considerazione dell'esiguità del territorio”.