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RF contro l'immobilismo del Governo: otto punti per affrontare nuove priorità

Walfare, energia, sostenibilità del debito: il partito lavora a proposte per rispondere ai temi più urgenti e punta il dito contro una maggioranza "litigiosa e divisa"

di Monica Fabbri
4 mag 2023

“Se dovessimo fare un riassunto della situazione che stiamo vivendo, lo slogan potrebbe essere: all'interno della maggioranza ognuno per sé e una poltrona per tutti”, “e quando non sappiamo cosa dire parliamo di adesso.sm”. Nicola Renzi e Andrea Zafferani sintetizzano così il pensiero di Repubblica Futura su una maggioranza “oramai divisa su tutto”, dal DES al Decreto aiuti per gli Alberghi, dall'ordine del giorno di Libera sull'Unione Europea all'assegnazione dell'area ex tiro a volo. Sulla questione Sinpar: “Segretari di Stato – dice Renzi - sono addirittura arrivati a fare conferenze stampa per annunciare in pompa magna ciò che non faranno”. E non c'è chiarezza – aggiunge - neppure sull'energia. “Il Governo – chiede – è ingaggiato sul progetto proposto da Motus Liberi? E' un progetto concreto che si può realizzare?”

Poi, un riferimento alla libertà di stampa, partendo dalle parole del Presidente della Consulta: “Ancora oggi a San Marino – ha ricordato Roberto Chiesa - i giornalisti vanno a processo”, “e questo – commenta Renzi - per noi è davvero un colpo fortissimo al sistema democratico”.

Preoccupa l'immobilismo del Governo, con la “maggioranza concentrata su una campagna elettorale ormai partita”. In questi quattro anni – rimarca RF- sono cambiate le priorità, occorre affrontarle. Sara Conti riassume quindi gli otto punti su cui lavora il partito. Riguardano sanità, welfare (con focus su sostegno a natalità e terza età), politiche per la casa, energia, riforme istituzionali, sistema bancario, sviluppo economico e sostenibilità del debito.

“Pagheremo interessi altissimi". Per Zafferani “dobbiamo porci il tema di come ridurlo. Non possiamo pensare di rifinanziarlo continuamente; non riusciamo a reggere 30 milioni all'anno di interessi più il disavanzo. Questo ci porterà ad aumentare continuamente il debito, fino a quando si arriverà al punto in cui non ci presteranno più i soldi. E sarà default”. Per produrre nuove entrate servono interventi impopolari – conclude - “ma da un Governo di 44 ci aspettavamo anche riforme difficili”.





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