L'attuale impianto della riforma della giustizia suscita non poche perplessità in Repubblica Futura. Se da un lato ritengono che metterci mano sia necessario, dall'altro sostengono che il testo così com'è sarebbe addirittura peggiorativo, per questo chiamano tutte le forze politiche al confronto. Obiezioni su diversi punti: il ruolo considerato esorbitante del Magistrato Dirigente; “la differenza tra magistrati di serie A e di serie B”; l’eliminazione del Consiglio Giudiziario Ordinario; l’assoggettamento della Procura fiscale al Dirigente del Tribunale; il ruolo marginale in cui si troverebbe relegata la Commissione Affari di Giustizia; la totale irrilevanza – fanno poi notare – delle attribuzioni del Segretario di Stato competente; non ultima, la composizione del Consiglio Giudiziario Plenario “che, con il metodo delle designazioni a maggioranza, - sostengono - non farà che aumentare spasmodicamente la logica correntizia”.
In definitiva per Rf “una riforma che, se mantenuta nel suo impianto, non contribuirebbe a rafforzare l’indipendenza della magistratura, bensì la sua autoreferenzialità, creando un potere senza contrappesi e senza equilibri, rischiando per giunta di alimentare una lotta tra fazioni”. Sullo sfondo la prossima review del Greco, prevista per marzo-aprile, ma per la forza d'opposizione opportuno sarebbe che le modifiche da apportare fossero in grado di recepire le raccomandazioni anche di altri organismi multilaterali. “Non sappiamo – concludono - quale sia l’iter che la maggioranza vorrà adottare per l’approvazione della legge. Attendiamo di vedere le proposte di emendamento, che la Segreteria di Stato competente si è impegnata a sottoporci, confidando che da questo primo confronto alcune delle nostre idee siano state prese in considerazione”.