Rifiuti: opposizione chiede alternative al porta a porta; maggioranza vuole estenderlo entro il 2019

Rifiuti: opposizione chiede alternative al porta a porta; maggioranza vuole estenderlo entro il 2019.
I lavori riprendono con il dibattito sui rifiuti. L'attenzione è massima – assicura il Segretario Marco Podeschi – che rileva lo sforzo di AASS nelle attività comunicative ed educative nelle scuole. Guardando ai progetti, si sofferma sul Centro di raccolta San Giovanni. Ne serve un altro a Serravalle. Sull’avanzamento del porta a porta, “si sta predisponendo la gara per l’appalto del servizio a Borgo Maggiore che verrà avviato entro ottobre”. Il territorio sarà coperto entro il 2020. Riguardo alle tariffe, “l’attuale tassa sui rifiuti – spiega - lega i ricavi alla contabilizzazione dei consumi dell’energia elettrica. Verrà quindi modulata la tariffa in base all’effettivo livello di servizio erogato”. Il segretario non manca di rilevare le criticità, “per una poca attenzione negli ultimi anni da parte di AASS”. Il Governo richiede invece massima attenzione “e in questo – assicura- c'è una forte sintonia con la nuova direzione dell’Azienda”. Il Segretario al Territorio completa il quadro con i dati del Catasto rifiuti. Dal dibattito emerge la critica dell'opposizione ad un porta a porta che non funziona e “per cui paghiamo - fa notare Stefano Canti - oltre 5 milioni di euro” . Con un ordine del giorno la minoranza chiede i costi dettagliati, per decidere se conviene o se è il caso di valutare sistemi alternativi. La maggioranza ammette i ritardi e presenta a sua volta un ordine del giorno per estendere il porta a porta in tutti i castelli entro il 2019, con la tariffa puntuale entro l'anno per valorizzare i cittadini che più si impegnano. “ Non si può tornare indietro – tuona Marina Lazzarini – ce lo chiedono l'Italia e l'Europa”. “Nessuno vuole tornare all'indifferenziata”- assicura Iro Belluzzi - “ma rispetto ad un porta a porta artigianale con costi enormi ci sono mille altre modalità meno impattanti”. Federico Pedini Amati suggerisce un'isola ecologica nel centro storico. Per Marianna Bucci manca un progetto che trasformi una criticità in risorsa economica. Dalla relazione di Podeschi – dice - di concreto c'è solo la volontà di esternalizzare tutte le attività operative del secondo centro di raccolta. “Affermazioni negate dal Segretario in fase di replica: “Vogliamo invece fare dell'azienda – dice - il cuore della gestione rifiuti”. Teodoro Lonfernini ricorda che il porta a porta nasce nella scorsa legislatura e che “le cose magari andavano piano ma funzionavano. Imbarazzante – dice - vedere che oggi non avete il coraggio di ammettere che quel progetto non è più percorribile”. Per Matteo Ciacci, il cui movimento ha sempre spinto sul porta a porta, ci sono però cose da fare prima, “come la messa in sicurezza dei piazzali del centro raccolta San Giovanni e il completamento del sito di compostaggio”. E per ridurre a monte i rifiuti – dice - le aziende devono pagare lo smaltimento e non usare i cassonetti. Altro aspetto importante – afferma Mimma Zavoli - è la tracciabilità del rifiuto, passaggio per passaggio. Si guarda ad iniziative che possano ridurre significativamente la produzione di rifiuti o privilegiarne il recupero. C'è l’impegno – dice Podeschi - a ridurre se non eliminare l’uso della plastica a livello nazionale. Scelte che secondo Stefano Palmieri vanno incentivate e forzate, “ad esempio togliendo le bottigliette di plastica in luoghi pubblici come le mense”.
L'ordine del giorno della maggioranza, che chiede anche la vigilanza su abbandoni abusivi, passa con 28 voti a favore. Respinto, invece, quello dell'opposizione.

MF

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