Dopo la bagarre su Asset, in seduta notturna cambia il clima. L'Aula approva il progetto di legge, per cui era stata richiesta la procedura d'urgenza, sugli esami conclusivi della Scuola Secondaria Superiore. Passano senza problemi anche le modifiche alla legge sviluppo con il ripristino della fideiussione come meccanismo di garanzia per lo stato nella concessione della residenza per motivi economici.
Novità anche per le società di e-commerce che non useranno più il logo di San Marino. Viene inoltre prevista la possibilità che sia l'ufficio a revocare una licenza quando una società reitera per tre volte la stessa violazione. I lavori riprendono con il dibattito sui rifiuti. L'attenzione al tema è massima – assicura il Segretario Marco Podeschi – che rileva lo sforzo di AASS nelle attività comunicative ed educative. Guardando ai progetti, si sofferma sul Centro di raccolta San Giovanni. In attesa dell’ultimazione dei lavori è previsto il conferimento, in via temporanea, di parte del rifiuto organico presso l’impianto HERAmbiente di Cà Baldacci-Rimini.
Nel frattempo, AASS richiederà lo spostamento dell’area di maturazione del compost dall’attuale sito di Gaviano-Ventoso al sito di Teglio-Chiesanuova per tutto il 2020. L’estensione del porta a porta rende necessario – dice Podeschi - realizzare un secondo Centro di Raccolta a Serravalle “ che dovrà rappresentare un punto strategico per la cittadinanza, in alternativa al Centro di San Giovanni”.
In merito all’avanzamento della raccolta porta a porta, “si sta predisponendo la gara per l’appalto del servizio a Borgo Maggiore, contestualmente alla gara per il rinnovo del servizio per Acquaviva, Chiesanuova e Fiorentino il cui contratto è in scadenza a fine giugno”. Si prevede di avviare il porta a porta a Borgo Maggiore entro ottobre 2019. Il territorio sarà coperto entro gennaio 2020. Riguardo alle tariffe, l’attuale tassa sui rifiuti lega i ricavi del servizio Igiene Urbana alla contabilizzazione dei consumi dell’energia elettrica e non al reale costo del servizio.
“Verrà quindi ridefinita la modalità di calcolo modulando la tariffa in base all’effettivo livello di servizio erogato”. Nel bilancio del servizio Igiene Urbana si prevede per il 2019 perdite per oltre 2 milioni.
Nel capitolo “criticità”, Podeschi rileva nella gestione del Servizio Igiene Urbana poca attenzione negli ultimi anni da parte dell'AASS, in favore di nuove aree di attività. Il Governo richiede invece massima attenzione “e in questo – assicura- c'è una forte sintonia con la nuova direzione dell’Azienda”. Il Segretario al Territorio completa il quadro con i dati del Catasto rifiuti per l'anno 2017. La produzione effettiva dei rifiuti è di 66.500 tonnellate circa. Dal dibattito emerge la critica ad un porta a porta che non funziona. “ Ci costa oltre 5 milioni di euro” - fa notare Stefano Canti, che un sistema alternativo, ad esempio in strada con cassonetti aggiornati, così come avviene nella vicina Rimini. Per Marianna Bucci manca un progetto che trasformi una criticità in risorsa economica. Definisce “sterile” la relazione di Podeschi dalla quale, di concreto – dice - c'è solo la volontà di esternalizzare tutte le attività operative del secondo centro di raccolta.
“Affermazioni negate dal Segretario in fase di replica: “Vogliamo invece fare dell'azienda il cuore della gestione rifiuti”. Per Federico Pedini Amati è anomalo che in alcuni Castelli ci siano bidoni e in altri no, e suggerisce un'isola ecologica nel centro storico, “è anche una questione di immagine”. Per Marica Montemaggi giusto vedere cosa non ha funzionato, “ma non possiamo fermarci qui”. Sollecita quindi l'Azienda a portare avanti anche accordi, appalti e attività per arrivare ad una copertura totale del territorio entro fine dell'anno. Secondo Teodoro Lonfernini quel ritardo non doveva esserci. Ricorda che il porta a porta nasce nella scorsa legislatura con il sostegno di due/terzi dell'Aula. “Le cose magari andavano piano ma funzionavano. Il vedere che oggi non avete il coraggio di dire che quel progetto non è più percorribile è imbarazzante”. “Non sono soddisfatta”, ammette Marina Lazzarini - in questi due anni si doveva completare il servizio. I tempi si sono allungati troppo”.
Per Matteo Ciacci ci sono però cose da fare prima, come la messa in sicurezza dei piazzali del centro raccolta San Giovanni e il completamento sito di compostaggio, in modo che l'estensione del porta a porta sia possibile. E per ridurre a monte i rifiuti – dice - le aziende devono pagare lo smaltimento e non usare i cassonetti Rsu. Altro aspetto importante, su cui spinge Civico 10, è favorire la tracciabilità del rifiuto, passaggio per passaggio. Davide Forcellini invita ad una visione globale, “ il problema è che sulla materia non c'è politica matura che ragioni su questi temi. Serve una visione condivisa”.
L'opposizione presenta un ordine del giorno per rendere noti gli accordi con la Regione Emilia Romagna e i costi dell'attuale porta a porta per correggere ed estendere al territorio, così come l'odg della maggioranza che impegna il congresso a farlo entro il 2019. “ Il problema – fa notare Lonfernini – è che nel volere rendere il paese più virtuoso parliamo la stessa lingua. Diciamo le stesse identiche cose eppure presentiamo due ordini del giorno”.
MF
Novità anche per le società di e-commerce che non useranno più il logo di San Marino. Viene inoltre prevista la possibilità che sia l'ufficio a revocare una licenza quando una società reitera per tre volte la stessa violazione. I lavori riprendono con il dibattito sui rifiuti. L'attenzione al tema è massima – assicura il Segretario Marco Podeschi – che rileva lo sforzo di AASS nelle attività comunicative ed educative. Guardando ai progetti, si sofferma sul Centro di raccolta San Giovanni. In attesa dell’ultimazione dei lavori è previsto il conferimento, in via temporanea, di parte del rifiuto organico presso l’impianto HERAmbiente di Cà Baldacci-Rimini.
Nel frattempo, AASS richiederà lo spostamento dell’area di maturazione del compost dall’attuale sito di Gaviano-Ventoso al sito di Teglio-Chiesanuova per tutto il 2020. L’estensione del porta a porta rende necessario – dice Podeschi - realizzare un secondo Centro di Raccolta a Serravalle “ che dovrà rappresentare un punto strategico per la cittadinanza, in alternativa al Centro di San Giovanni”.
In merito all’avanzamento della raccolta porta a porta, “si sta predisponendo la gara per l’appalto del servizio a Borgo Maggiore, contestualmente alla gara per il rinnovo del servizio per Acquaviva, Chiesanuova e Fiorentino il cui contratto è in scadenza a fine giugno”. Si prevede di avviare il porta a porta a Borgo Maggiore entro ottobre 2019. Il territorio sarà coperto entro gennaio 2020. Riguardo alle tariffe, l’attuale tassa sui rifiuti lega i ricavi del servizio Igiene Urbana alla contabilizzazione dei consumi dell’energia elettrica e non al reale costo del servizio.
“Verrà quindi ridefinita la modalità di calcolo modulando la tariffa in base all’effettivo livello di servizio erogato”. Nel bilancio del servizio Igiene Urbana si prevede per il 2019 perdite per oltre 2 milioni.
Nel capitolo “criticità”, Podeschi rileva nella gestione del Servizio Igiene Urbana poca attenzione negli ultimi anni da parte dell'AASS, in favore di nuove aree di attività. Il Governo richiede invece massima attenzione “e in questo – assicura- c'è una forte sintonia con la nuova direzione dell’Azienda”. Il Segretario al Territorio completa il quadro con i dati del Catasto rifiuti per l'anno 2017. La produzione effettiva dei rifiuti è di 66.500 tonnellate circa. Dal dibattito emerge la critica ad un porta a porta che non funziona. “ Ci costa oltre 5 milioni di euro” - fa notare Stefano Canti, che un sistema alternativo, ad esempio in strada con cassonetti aggiornati, così come avviene nella vicina Rimini. Per Marianna Bucci manca un progetto che trasformi una criticità in risorsa economica. Definisce “sterile” la relazione di Podeschi dalla quale, di concreto – dice - c'è solo la volontà di esternalizzare tutte le attività operative del secondo centro di raccolta.
“Affermazioni negate dal Segretario in fase di replica: “Vogliamo invece fare dell'azienda il cuore della gestione rifiuti”. Per Federico Pedini Amati è anomalo che in alcuni Castelli ci siano bidoni e in altri no, e suggerisce un'isola ecologica nel centro storico, “è anche una questione di immagine”. Per Marica Montemaggi giusto vedere cosa non ha funzionato, “ma non possiamo fermarci qui”. Sollecita quindi l'Azienda a portare avanti anche accordi, appalti e attività per arrivare ad una copertura totale del territorio entro fine dell'anno. Secondo Teodoro Lonfernini quel ritardo non doveva esserci. Ricorda che il porta a porta nasce nella scorsa legislatura con il sostegno di due/terzi dell'Aula. “Le cose magari andavano piano ma funzionavano. Il vedere che oggi non avete il coraggio di dire che quel progetto non è più percorribile è imbarazzante”. “Non sono soddisfatta”, ammette Marina Lazzarini - in questi due anni si doveva completare il servizio. I tempi si sono allungati troppo”.
Per Matteo Ciacci ci sono però cose da fare prima, come la messa in sicurezza dei piazzali del centro raccolta San Giovanni e il completamento sito di compostaggio, in modo che l'estensione del porta a porta sia possibile. E per ridurre a monte i rifiuti – dice - le aziende devono pagare lo smaltimento e non usare i cassonetti Rsu. Altro aspetto importante, su cui spinge Civico 10, è favorire la tracciabilità del rifiuto, passaggio per passaggio. Davide Forcellini invita ad una visione globale, “ il problema è che sulla materia non c'è politica matura che ragioni su questi temi. Serve una visione condivisa”.
L'opposizione presenta un ordine del giorno per rendere noti gli accordi con la Regione Emilia Romagna e i costi dell'attuale porta a porta per correggere ed estendere al territorio, così come l'odg della maggioranza che impegna il congresso a farlo entro il 2019. “ Il problema – fa notare Lonfernini – è che nel volere rendere il paese più virtuoso parliamo la stessa lingua. Diciamo le stesse identiche cose eppure presentiamo due ordini del giorno”.
MF
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