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Riforma pensioni, focus di Libera. Forcellini (ISS): oltre 50 milioni di disavanzo nel 2021

Il Consulente del Governo Bugli: "Servono chiarezza e stabilità". Tamagnini ( Csdl) e Zanotti ( Libera) attaccano l'Esecutivo sul metodo, "manca il confronto". Santi ( Libera): "Si apra il tavolo. Basta tergiversare"

di Monica Fabbri
14 mag 2021
Riforma pensioni, focus di Libera. Forcellini (ISS): oltre 50 milioni di disavanzo nel 2021

Il sistema previdenziale è in disequilibrio: nel 2021 si prevede un disavanzo di 50 milioni per i dipendenti e di 7 milioni e mezzo per gli autonomi. “Se si continua così – avverte il Direttore Amministrativo dell'Iss Marcello Forcellini- entro qualche anno il sistema non sarà più minimamente sostenibile”.

Priorità, quindi, al tema delle pensioni, ne va – dice – della salvaguardia del paese. Il tema è bollente, e Libera lo affronta chiamando in causa anche il consulente per la riforma degli ultimi tre governi. Alessandro Bugli conosce bene la materia e indica punti fermi. Qualunque sia la riforma, dovrà garantire sostenibilità del sistema ed adeguatezza delle prestazioni. Il cantiere pensioni – rimarca - è a cielo aperto in tutti i paesi evoluti, compresa l'Italia. La riforma non sarà definitiva, ma l'importante – spiega - è darsi delle regole, servono chiarezza e stabilità, gestendo con logiche diverse assistenza e previdenza. Tanti gli aspetti da considerare, come i cittadini non autosufficienti. Si può partire anche da ciò che abbiamo: Bugli cita la legge del 2011 su Fondiss, che prevede di destinare proprio a loro parte delle risorse.




Guerrino Zanotti e Giuliano Tamagnini attaccano invece il metodo, rilevando mancata condivisione da parte del Governo. “Non c'è confronto”- dice il Segretario della Csdl, preoccupato dalla situazione economica: “Siamo nella condizione di dover intervenire – dice Tamagnini - in un sistema dove ci sarebbe bisogno di aumentare i versamenti, ma non possiamo farlo”.

La posizione di Libera viene riassunta da Guerrino Zanotti che non nasconde sorpresa per l'inserimento del dibattito in Consiglio senza il coinvolgimento preventivo di opposizione e parti sociali, “né un'indicazione di massima – fa notare - sulle volontà del Governo”. Pone poi l'accento sulla necessità di uno sguardo più ampio su mondo del lavoro, equità fiscale, tutela delle persone più fragili e politiche di sostegno a famiglia e nascite. L'ex Segretario alla Sanità Franco Santi, che ha fatto da moderatore, auspica in chiusura che si apra al più presto il tavolo, per affrontare il tema in maniera organica, “senza tergiversare”.





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