Da un lato il governo vuole garantire maggiore equità fiscale, introducendo elementi di chiarezza e semplificazione. Non è previsto un aumento della pressione fiscale, ma un allargamento della base imponibile. Dall’altro recuperare il gettito da aree con bassa o nulla tassazione. L’obiettivo è fare emergere la situazione reale di tutti residenti, non a caso il primo dei 150 articoli della riforma prevede la tassazione di tutti i redditi, ovunque prodotti, dunque anche all’estero. Sarà più facile monitorare il gettito – spiega Valentini – e intervenire, conferendo più funzioni all’ufficio tributario, con controlli e accertamenti fino al penale, con il reato di dichiarazione fraudolenta o omessa dichiarazione. Ma c’è una gradualità: da una prima fase tra tributario e contribuente che può terminare con un concordato, fino al ricorso amministrativo contro le contestazioni del fisco. Rivisto anche il discorso deduzioni e detrazioni. Rimangono le deducibilità per beni e servizi consumati in territorio, attraverso la certificazione della Smac, estensibili ai frontalieri. Aumenta la detrazione per i residenti con carico famigliare, da 100 a 500 euro. Resta il 17% di tassazione per il lavoro di impresa ma l’ aliquota si riduce per i primi tre anni delle nuove società. “un passaggio storico” lo definisce Valentini, che quantifica in 15 milioni di euro l’incremento per lo stato. “Ci permetterà di non rinunciare al welfare” aggiunge Arzilli. Il congresso ha stanziato 15 mila euro alle associazioni di categoria per la prima parte dei corsi di formazione dei commercianti. Della durata di 5 anni e obbligatori per legge, con un minimo di 16 ore annuali. “Vogliamo arrivare ad un albo del commercio di qualità” conclude il segretario all’ industria “e la formazione è il passaggio importante”.
Nel video l'intervista al Segretario alle Finanze, Pasquale Valentini.
Giovanna Bartolucci
Nel video l'intervista al Segretario alle Finanze, Pasquale Valentini.
Giovanna Bartolucci
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