Per la sua immagine algida e incorruttibile il colpo è piuttosto duro. Il divo Giulio, per anni accusatore implacabile di San Marino, è indagato insieme al suo ex consigliere politico Marco Milanese e all'imprenditore Angelo Proietti: titolare della società Edil Ars. La vicenda giudiziaria, al vaglio del pm Paolo Ielo, ha preso spunto dagli accertamenti sugli appalti della Sogei: la società generale di informatica controllata dal ministero dell'Economia. Si tratta di uno dei filoni dell' inchiesta napoletana - finito nella capitale per competenza territoriale - sulla cosiddetta P4, partita dai controlli svolti sull'attività di Marco Milanese. L'ipotesi di lavoro del magistrato verte sull'eventualità che Proietti abbia pagato di tasca propria, tra 2008 ed il 2009, i 250 mila euro di lavori eseguiti nell'immobile di 200 metri quadrati di via del Campo Marzio affittato dal deputato Pdl Milanese e abitato, fino all'estate del 2011, dall'allora titolare del dicastero dell'Economia. Obiettivo di Proietti – secondo l'accusa - era entrare nelle grazie del ministro Tremonti e consolidare il legame con Milanese il quale, in Sogei, aveva un peso specifico non indifferente in materia di nomine e di affidamento di appalti. “Ho totale fiducia nella magistratura inquirente che penso abbia dovuto agire nello sviluppo dell'attività istruttoria su Sogei – ha affermato a caldo Tremonti -. Sono naturalmente interessato a fornire ogni chiarimento".
Gianmarco Morosini
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