Tutta dedicata all'innovazione l'audizione di Sergio Mottola, in Commissione finanze. Il Tecno Science Park cresce e diventa “San Marino Innovation”. Il Segretario di Stato Andrea Zafferani anticipa le novità: “Abbiamo voluto dare una scossa - dice- per allargare il raggio di azione. Non eravamo particolarmente soddisfatti di quanto era stato fatto fino ad allora”. Per Zafferani il progetto era carente sul piano dell'innovazione.
Tra i cambiamenti previsti nello statuto dell'ente sono citati il cambio del nome e la presenza nel Cda di un rappresentante dell'opposizione. Altre novità riguarderanno la mission: “L'ente vuole essere al centro delle politiche di attrazione dell'innovazione nel Paese”. Diversamente, oggi la normativa “è tarata sulle start up”, spiega Zafferani, mentre si vuole dare spazio anche ad altre vocazioni come la funzione di introdurre innovazione nella Pa.
Il Segretario di Stato propone un ente interamente pubblico e di questo, anticipa, “dovremmo discutere con i soci di minoranza che sono alcuni istituti di credito”.
Il Presidente Mottola illustra il cambio di visione dell'ente: “Abbiamo messo al centro della strategia della società le parole 'open innovation'”. Si è abbandonato il modello di precedente, chiarisce, passando da un sistema chiuso e uno aperto, “dove i protagonisti sono le reti locali chiamate ad ecosistemi di innovazione'. Mottola si sofferma anche sulle criticità riscontrate al suo insediamento: “A settembre abbiamo visto che il Tecno Science operava soprattutto come incubatore e aveva una legge che dava incentivi fiscali di cui pochissime imprese potevano godere perché le start up in genere fanno fatica a fare utili”. Inoltre, “la strategia immobiliare precedente aveva portato a una perdita sistematica nel modello di business messo in piedi”. In sostanza, conclude, “pagavamo lo spazio molto di più di quello che pagavano le società”.
Tra i cambiamenti previsti nello statuto dell'ente sono citati il cambio del nome e la presenza nel Cda di un rappresentante dell'opposizione. Altre novità riguarderanno la mission: “L'ente vuole essere al centro delle politiche di attrazione dell'innovazione nel Paese”. Diversamente, oggi la normativa “è tarata sulle start up”, spiega Zafferani, mentre si vuole dare spazio anche ad altre vocazioni come la funzione di introdurre innovazione nella Pa.
Il Segretario di Stato propone un ente interamente pubblico e di questo, anticipa, “dovremmo discutere con i soci di minoranza che sono alcuni istituti di credito”.
Il Presidente Mottola illustra il cambio di visione dell'ente: “Abbiamo messo al centro della strategia della società le parole 'open innovation'”. Si è abbandonato il modello di precedente, chiarisce, passando da un sistema chiuso e uno aperto, “dove i protagonisti sono le reti locali chiamate ad ecosistemi di innovazione'. Mottola si sofferma anche sulle criticità riscontrate al suo insediamento: “A settembre abbiamo visto che il Tecno Science operava soprattutto come incubatore e aveva una legge che dava incentivi fiscali di cui pochissime imprese potevano godere perché le start up in genere fanno fatica a fare utili”. Inoltre, “la strategia immobiliare precedente aveva portato a una perdita sistematica nel modello di business messo in piedi”. In sostanza, conclude, “pagavamo lo spazio molto di più di quello che pagavano le società”.
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