Matteo Fiorini conferma la volontà di dimettersi dal Consiglio Grande e Generale. All'indomani dello scontro con Roberto Ciavatta di Rete in Ufficio di Presidenza, ribadisce l'impossibilità di proseguire l'attività politica con la necessaria serenità. Usa parole dure e al contempo accorate nella lettera di dimissioni presentata ai Capitani Reggenti, nella quale l'esponente di Repubblica Futura denuncia di essere “stato aggredito con violenza inaudita solo per aver espresso educatamente la sua opinione”, ovvero quella accusa di irresponsabilità lanciata verso una parte dell'opposizione, Rete nello specifico, per la scelta di non voler sottoscrivere, in maniera corale con le altre forze politiche, il progetto di legge salva-banche. “Momenti di ira sono umani. Quello a cui i Capigruppo e le Loro Eccellenze hanno assistito – scrive - va molto oltre: è la mancanza di rispetto per qualsiasi regola democratica e civile”. E poi l'affondo: “Quello che più mi addolora – osserva Fiorini - è l’impotenza con cui la Reggenza ha assistito a questo episodio, ma soprattutto come gli altri membri dell’Ufficio di Presidenza non siano stati capaci di prendere una forte e ferma posizione di censura, derubricando l’episodio a un semplice “sopra le righe” rispetto alle regole del gioco. Non è più accettabile, - scandisce - non almeno da parte mia”.
Dimissioni che saranno portate nell'Ufficio di Presidenza, riaggiornato a lunedì mattina di buon'ora.
Il Gruppo Consiliare di Rf esprime intanto solidarietà e vicinanza al proprio Coordinatore e “condanna gli atteggiamenti squadristici di cui – sottolineano – Ciavatta si è reso ancora una volta protagonista, con la tacita adesione di tutti i rappresentanti dell'opposizione”.
Ciavatta che dal canto suo, nella serata di ieri aveva inoltrato “scuse formali, pubbliche e opportune” ai Capitani Reggenti e allo stesso Ufficio di Presidenza: “Mai la stanchezza dovrebbe sopraffare l'urbanità delle nostre maniere”, ma “dopo tutto quello che abbiamo passato, in termini umani, professionali, civili e legali negli ultimi anni, - aggiunge - sentire la solita accusa di irresponsabilità, convinti di averne messa tanta in più rispetto al governo in questa fase delicata, è stato inaccettabile. Non con tutto ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo anche contro i nostri stessi interessi”. Ciavatta sottolinea come a fronte del tentativo di mettersi al servizio del Paese, le opposizioni siano state estromesse dal CdA di Cassa di Risparmio e il governo abbia votato 5 membri su 5 “contro ogni regolamento”. “Ho usato termini irrispettosi” – ammette infine - nei confronti di Fiorini, “mancando di rispetto alla Reggenza. Questo è inammissibile e me ne scuso senza cercare attenuanti; avrei gradito farlo personalmente anche col diretto interessato, se ce ne fosse stato modo. Mi scuso - continua l'esponente di Rete - e, al contempo, - puntualizza - gradirei che dall’altra parte si riconoscesse la responsabilità messa in campo a tutela del paese e ci si rendesse conto che la priorità è salvare il salvabile, non creare un capro espiatorio”.