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Scontro in Aula su emendamento di RF. Gian Nicola Berti, "Pessimo spettacolo. Metodi vecchi che non posso accettare"

In esame gli emendamenti al Decreto sulla gestione dell'emergenza

di Monica Fabbri
28 apr 2020
Scontro in Aula su emendamento di RF. Gian Nicola Berti, "Pessimo spettacolo. Metodi vecchi che non posso accettare"

Nell'esame degli emendamenti al Decreto del 17 aprile su misure urgenti di contenimento e gestione dell'emergenza, ci si interroga sulle modalità di ripartenza. C'è un allarme, lanciato dai genitori: con le scuole chiuse, il mancato supporto dei nonni e la graduale riapertura dei luoghi di lavoro, chi accudirà i loro figli? Vladimiro Selva presenta a nome di Libera una serie di misure, dalla cassa integrazione guadagni all'assunzione a tempo determinato di babysitter, con costo orario definito per legge, senza oneri contributivi ed esami sierologici ad entrambe le famiglie. “C'è un tema sindacale e un'incomprensione di fondo” – replica il Segretario alla Sanità: “anche in famiglia va mantenuto il distanziamento sociale. Non possiamo derogare a quella che è l'unica forma di contrasto esistente”. Rimangono però i dubbi dell'opposizione sulla fase 2. “Come la gestiremo?” chiede Guerrino Zanotti, “da qui a settembre le famiglie hanno bisogno di organizzarsi”, aggiunge Marica Montemaggi. Pasquale Valentini non nasconde il disagio, “è un dialogo fra sordi. Stiamo ragioniamo – spiega - sulla ratifica di un decreto tra tre giorni non più in vigore con emendamenti sul dopo”. Per Andrea Belluzzi si è persa un'occasione: “nel dibattito sull'emergenza – dice - in pochi hanno guardato avanti, molti hanno preferito puntare gli occhi nello specchietto retrovisore”. Rimane il problema nodale della gestione familiare. “La tematica delle riaperture è complessa”, afferma il Segretario alle Finanze Gatti, la situazione è in continua evoluzione e il Governo ha demandato a circolari per essere flessibili e cambiare in corso d'opera. In Italia – fa notare Nicola Renzi – c'è un Presidente del Consiglio che ha raccontato ai suoi cittadini cosa succederà, sfido i consiglieri di maggioranza a dirci se hanno un'idea della fase 2 a San Marino”. E avverte: “è un punto di snodo. Non sappiamo cosa succederà dal 4 maggio”. L' emendamento viene respinto ma Manuel Ciavatta ringrazia l'opposizione per i contributi: “In momenti come questi confrontarsi e sentire la voce di tutti è importante”. “Ci sarà un nuovo decreto tra qualche giorno – aggiunge Alessandro Cardelli - ma è importante prendere in considerazione i suggerimenti”.  

Bocciato anche l'emendamento sullo smart working, gli animi si scaldano sulla proposta di Repubblica Futura di portare il minimo retributivo a 900 euro, proponendo il 75%. Si riaprono vecchie ferite e tornano – ancora una volta - reciproche accuse.  “L'opposizione, che dal Governo ha fatto uscire dal paese somme ingenti – attacca Marco Gatti – sa benissimo che quell'intervento non è sostenibile. Le risorse non ci sono”.

Nicola Renzi sposta il mirino: “la situazione – accusa – è stata ingenerata dalla volontà della dc di costituire una piazza finanziaria portando le banche da 4 a 12”. Poi avverte: “se non riusciamo ad immettere liquidità nel tessuto produttivo e sociale, non ne usciamo”.

“Si sta facendo populismo, i soldi non ci sono” - avverte Federico Pedini Amati – il bilancio lacrime e sangue lo avete lasciato voi in dote a questo Governo”. “Le persone in cig sono circa 8000. Al 75% significa 14 milioni al mese che non abbiamo – dice il Segretario alla Sanità Ciavatta, che aggiunge: “Stiamo discutendo di soglie inferiori con i sindacati perché la situazione non è sostenibile”. Alberto Giordano Spagni Reffi attacca: “ una vergogna venire in Aula per proporre emendamenti demagogici”. “Reffi fa parte di un gruppo che aizzava le folle quando si parlava di tagliare 50 euro ai dipendenti pubblici” - gli risponde Michele Muratori. Il clima è avvelenato e Rossano Fabbri invita a non guardare indietro, “gli interventi fatti con lo specchietto retrovisore non sono credibili”.

Gian Nicola Berti “tira le orecchie” a tutto l'arco parlamentare: “ L'Aula sta tornando a vecchi vizi. Siamo in emergenza eppure stiamo continuando a dare un pessimo spettacolo. Potremmo stare qui mesi a parlare di Delta e di chi l'ha svenduta ma ai cittadini non interessa. Il paese è in attesa di poter riaprire, per tenere in piedi quel poco di economia che ci resta e che dovrà aiutare la parte che ha avuto le maggiori difficoltà”. Invita a dare l'esempio e si appella alla Reggenza: “Esaminiamo gli emendamenti pertinenti che possono migliorare il testo e licenziamolo nel giro di poco”. Chiede quindi di non tenere impegnato l'Esecutivo su cose già superate ma di concentrarsi sul tema centrale della ripartenza. Libera concorda, “vogliamo partecipare alle soluzioni dei problemi del paese e non fare perdere tempo prezioso”, dice Eva Guidi

Anche i successivi emendamenti dell'opposizione vengono bocciati mentre la richiesta di RF di stabilizzare tutti i precari dell'iss, porta il segretario Ciavatta a ribadire la precisa volontà a regolarizzare la loro posizione. “Ci sono trattative in corso con i sindacati” – afferma. Siamo disposti – dice Renzi - a dare al Governo una delega in bianco. Per Giancarlo Venturini sono considerazioni fuori luogo, soprattutto dopo che l'opposizione, quando era al Governo, ha emesso un bando per soli 9 infermieri su 67 posizioni vacanti. Ciavatta anticipa, infine, di voler arrivare ad un automatismo della stabilizzazione, così come già avviene nel privato. Sull'emendamento programmatico di Libera per una digitalizzazione della pa nel dopo covid con una nuova organizzazione del lavoro, si trova la sintesi. Si dà mandato al Congresso di Stato, entro 31 luglio e previo confronto con categorie, a introdurre nuove modalità basate su flessibilità, tecnologie digitali e conciliazione di tempi di vita e di lavoro sia nel pubblico che nel privato. 


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