Pdl e Fli attaccano il governo, battuto in commissione alla Camera su un provvedimento fiscale, dopo la scelta di tenere a febbraio, prima delle Politiche, le elezioni regionali in Lazio, Lombardia e Molise assunta dall’Esecutivo, duramente contestato dalla Cgil che ha organizzato cortei in tutta Italia finiti con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Alfano bolla come un “favore alla sinistra” la decisione del governo: “Monti rimedi ad un errore grossolano e madornale. Il Pdl non può dire di sì”. “Se le cose non cambiano il centrodestra deciderà cosa fare nel weekend”, è l’ultimatum del segretario del partito di Berlusconi duramente criticato da Bersani. Alfano invita Monti a “non inginocchiarsi davanti al cinismo del Pd”, condannando così l’Italia “a cinque mesi estenuanti di campagna elettorale che costano come “una tassa di 100 milioni”. Pure Fini e Casini dicono no a un election day ad aprile che, sostengono, determinerebbe la paralisi per governo e Parlamento, e Alfano chiede di anticipare le politiche a febbraio o di spostare le regionali ad aprile. Ma il Pd da questo orecchio non ci sente. E
contrattacca: “il centrodestra vuol mantenere in vita giunte che non hanno più legittimazione politica”. L’asse tra Pdl e Udc complica il percorso per la riforma della legge elettorale il cui varo è attesissimo da Napolitano, con il Pd che resta freddo alla proposta avanzata da Calderoli. Intanto in commissione alla Camera arriva il primo via libera ad una legge di stabilità dai contenuti sensibilmente diversi rispetto al testo inizialmente varato dal governo. La manovra sarà licenziata a Montecitorio la prossima settimana. blindata dal governo con tre voti di fiducia.
Da Roma Francesco Bongarrà
contrattacca: “il centrodestra vuol mantenere in vita giunte che non hanno più legittimazione politica”. L’asse tra Pdl e Udc complica il percorso per la riforma della legge elettorale il cui varo è attesissimo da Napolitano, con il Pd che resta freddo alla proposta avanzata da Calderoli. Intanto in commissione alla Camera arriva il primo via libera ad una legge di stabilità dai contenuti sensibilmente diversi rispetto al testo inizialmente varato dal governo. La manovra sarà licenziata a Montecitorio la prossima settimana. blindata dal governo con tre voti di fiducia.
Da Roma Francesco Bongarrà
Riproduzione riservata ©