Le accuse sono pesanti. Il governo approfitta dei mesi estivi per concedere compensi speciali a qualche dirigente pubblico, mentre chiede al resto dei dipendenti di tirare la cinghia per far fronte alle difficoltà del bilancio dello Stato. Alessio Muccioli, segretario della federazione pubblico impiego della Csdl, chiama in causa la delibera adottata dall’Esecutivo il 19 luglio, che prevede un compenso straordinario di 5mila euro per un paio di dirigenti. Motivo: le attività relative al prossimo censimento. Muccioli fa notare che il governo, con la manovra economica straordinaria presentata qualche giorno fa, ha chiesto sacrifici a tutti. Provvedimenti come questo, dice, non fanno altro che aumentare lo scontento tra i lavoratori che si sentono, una volta di più, raggirati da chi li governa. La Segreteria agli interni non abbozza e la replica è al vetriolo. Prima la spiegazione: il censimento è un impegno del tutto straordinario per l‘Amministrazione. Si tratta di una disposizione una-tantum che, fra l’altro, offre un lavoro temporaneo a 41 disoccupati. Casomai, accusa Valeria Ciavatta, a preoccupare sono le firme apposte dalla Fupi per istituire nuove indennità mensili, in aggiunta allo stipendio e alle altre indennità già riconosciute, da erogare ad alcuni dipendenti pubblici, a prescindere da progetti e risultati. La Riforma regolamenterà molto. Più difficile conclude il Segretario agli Interni, sarà rimuovere le discriminazioni retributive create negli anni, grazie agli accordi CSU. E Valeria Ciavatta ricorda la crociata ingaggiata la scorsa estate da CSdL e CDLS per ottenere l’aumento dello stipendio anche sulle indennità, in contrasto perfino con l’opinione della stragrande maggioranza dei lavoratori pubblici.
Sonia Tura
Sonia Tura
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