Tutela del patrimonio, dell'immagine e del prestigio dello Stato: la Segreteria Interni e Giustizia ricorda la delibera del 2007 e i più recenti provvedimenti su sequestro e confisca e anti riciclaggio, ma per i procedimenti in corso, ricorda, bisognerà attendere gli sviluppi del processo.
La delibera 24 aprile 2007 esprimeva il “forte biasimo” delle istituzioni verso comportamenti ritenuti riprovevoli, decidendo altresì la costituzione di parte civile in tutti i procedimenti penali relativi ai reati contro lo Stato e il suo patrimonio. Poi sono arrivate le norme attuali e specifiche per contrastare la criminalità organizzata, come chiedevano gli organismi internazionali. E la delibera 10 aprile 2013 che ha avviato una serie di misure per prevenire e contrastare il riciclaggio, nonché le disposizioni anti frodi e falsificazioni. Dopo le ultime, eclatanti inchieste, la Segreteria di Stato Interni è voluta intervenire per ricordare che, ad oggi, in un unico caso si è giunti a sentenza definitiva, nel cosiddetto “caso Biagioli”, con l'Avvocatura dello Stato parte civile che ha poi promosso l'ulteriore azione in sede di giurisdizione civile per la quantificazione del danno dal giudice penale. La tutela del patrimonio, dell'immagine e del prestigio dello Stato, comunica la Segreteria Interni e Giustizia in una nota, è considerata prioritaria “da questa Segreteria di Stato così come dall'Esecutivo. Ed è per questo – aggiunge – che la Segreteria si è attivata subito, all'inizio della legislatura, per dotare l'ordinamento vigente di norme attuali e specifiche a contrasto della criminalità organizzata. Sono stati significativamente rafforzati – sottolinea – gli istituti del sequestro e della confisca con la legge 100 del 2013”. Promosse poi ulteriori iniziative, come l'approvazione del codice di condotta dei pubblici agenti, l'invio di un questionario sulla percezione della corruzione e l'avvio di percorsi di formazione specifica rivolta a forze di polizia e funzionari pubblici. Ma, per quanto riguarda i procedimenti penali ancora nella fase inquirente, come gli ultimi emersi, “l'Avvocatura dello Stato – spiega la Segreteria di Stato – potrebbe ritenere più opportuno attendere gli sviluppi del processo e il consolidamento del quadro probatorio al fine di impostare in maniera più efficace la difesa degli interessi dello Stato. Questa Segreteria e l'Avvocatura – è la conclusione – da tempo sono in fase di viva attenzione riguardo a eventi che ledono il quadro di interessi dello Stato e sono pronte ad attivare le misure necessarie nei tempi e nei modi più efficaci per salvaguardare il prestigio pubblico”.
La delibera 24 aprile 2007 esprimeva il “forte biasimo” delle istituzioni verso comportamenti ritenuti riprovevoli, decidendo altresì la costituzione di parte civile in tutti i procedimenti penali relativi ai reati contro lo Stato e il suo patrimonio. Poi sono arrivate le norme attuali e specifiche per contrastare la criminalità organizzata, come chiedevano gli organismi internazionali. E la delibera 10 aprile 2013 che ha avviato una serie di misure per prevenire e contrastare il riciclaggio, nonché le disposizioni anti frodi e falsificazioni. Dopo le ultime, eclatanti inchieste, la Segreteria di Stato Interni è voluta intervenire per ricordare che, ad oggi, in un unico caso si è giunti a sentenza definitiva, nel cosiddetto “caso Biagioli”, con l'Avvocatura dello Stato parte civile che ha poi promosso l'ulteriore azione in sede di giurisdizione civile per la quantificazione del danno dal giudice penale. La tutela del patrimonio, dell'immagine e del prestigio dello Stato, comunica la Segreteria Interni e Giustizia in una nota, è considerata prioritaria “da questa Segreteria di Stato così come dall'Esecutivo. Ed è per questo – aggiunge – che la Segreteria si è attivata subito, all'inizio della legislatura, per dotare l'ordinamento vigente di norme attuali e specifiche a contrasto della criminalità organizzata. Sono stati significativamente rafforzati – sottolinea – gli istituti del sequestro e della confisca con la legge 100 del 2013”. Promosse poi ulteriori iniziative, come l'approvazione del codice di condotta dei pubblici agenti, l'invio di un questionario sulla percezione della corruzione e l'avvio di percorsi di formazione specifica rivolta a forze di polizia e funzionari pubblici. Ma, per quanto riguarda i procedimenti penali ancora nella fase inquirente, come gli ultimi emersi, “l'Avvocatura dello Stato – spiega la Segreteria di Stato – potrebbe ritenere più opportuno attendere gli sviluppi del processo e il consolidamento del quadro probatorio al fine di impostare in maniera più efficace la difesa degli interessi dello Stato. Questa Segreteria e l'Avvocatura – è la conclusione – da tempo sono in fase di viva attenzione riguardo a eventi che ledono il quadro di interessi dello Stato e sono pronte ad attivare le misure necessarie nei tempi e nei modi più efficaci per salvaguardare il prestigio pubblico”.
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