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Serate, incontri e segreteria per DdC, Dc e Psd

3 ott 2008
Statua della Libertà
Statua della Libertà
Si propongono come alternativa virtuosa alla Democrazia Cristiana dopo lo strappo che li ha portati a schierarsi in una colazione contrapposta. I Democratici di Centro non mancano di polemizzare con il loro ex partito, nel giorno della presentazione ufficiale dei candidati. Una squadra di 23 persone che mira al successo elettorale il prossimo 9 novembre. Un programma condiviso con gli alleati della coalizione Riforme e Libertà, il loro, che hanno contribuito a definire e che intendono portate avanti con determinazione e in uno spirito di forte coesione.
“Prevalgono in noi – hanno detto gli esponenti di spicco dei DdC – la passione e il desiderio di servire il Paese, rinnovandolo e liberandolo dalle scorie di un passato recente, che hanno determinato la crisi profonda in cui versa”.
Presenti all’evento i rappresentanti delle altre tre forze della coalizioni, il Segretario del Psd Paride Andreoli, il Coordinatore di Sinistra Unita, Alessandro Rossi e l’esponente dei Sammarinesi per la Libertà, Monica Bollini.
E con i propri candidati si è incontrata la lista guidata dalla Democrazia Cristiana. Un colloquio con gli esponenti della Dc, degli Europopolari e di Arengo e Libertà, che sotto lo stesso simbolo concorreranno alla consultazione del 9 novembre. Un incontro che prelude alla presentazione ufficiale dell’intera squadra di coalizione, composta da 175 candidati, che avverrà lunedì sera.
Per il Psd si è invece riunita la segreteria per proseguire nel percorso organizzativo della campagna elettorale. Indicati gli esponenti di lista che prenderanno parte ai previsti incontri con i residenti all’estero, come stabilito dall’art. 22 della legge elettorale, valutati gli esiti di un indagine condotta per conto del partito dei Socialisti e dei Democratici, “che – ha spiegato il Segretario Andreoli – ha evidenziato risultati ben diversi da quelli diffusi ieri da Arengo e Libertà. Secondo le nostre rilevazioni – ha aggiunto – i sammarinesi sono molto attenti ad alcuni temi che riguardano il futuro della Repubblica. Il 16% mette al primo posto gli accordi con l’Italia, seguiti dai temi del lavoro, del caro vita e dell’economia. Dati che saranno probabilmente diffusi fra qualche giorno. La competizione – ha concluso Andreoli – è apertissima”.

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