Alla fine una intesa è stata raggiunta e il confronto sulle telecomunicazioni ha prodotto un documento condiviso e approvato all’unanimità. L'ordine del giorno chiede al Congresso di Stato di valutare la modalità perché il settore diventi strategico, di preparare entro aprile un progetto di legge per l'Authority delle telecomunicazioni e per affrontare le varie tematiche, di negoziare per rivedere le convenzioni, anche con nuovi operatori e di continuare l'azione per eliminare i segnali degli operatori non concessionari su San Marino. I tre ordini del giorno presentati erano diversi, ma sottolinea il capogruppo della dc Luigi Mazza, convergevano su quattro punti: le telecomunicazioni come settore strategico per lo sviluppo del Paese; l'istituzione dell'Authority in tempi brevi; la rinegoziazione delle convenzioni per garantire pari opportunità tra gli operatori; agire contro le attività non regolamentate. Di qui la sintesi. E’ l'Authority, rimarca il capogruppo del psd Claudio Felici, il vero punto di cambiamento. L'autorità di vigilanza deve essere vera, non un pezzo dell'amministrazione ma un soggetto terzo. L'esercizio delle telecomunicazioni è concesso dallo Stato per cui gli operatori devono essere classificati come soggetto giuridico sammarinese. Ci sono sul tema delle paure immotivate. Noi, conclude, insisteremo nel confronto sulla legge quadro. Per il capogruppo del psrs Paolo Crescentini non serve il muro contro muro, servono delle sinergie. L'Authority è importante e deve essere in grado di disciplinare il settore superando il regime concessorio in mano al congresso di Stato. Va realizzata la concorrenza, in un sistema plurale e omogeneo. Continueremo a monitorare, conclude, e daremo il nostro contributo al progetto di legge. Per Alessandro Rossi di Sinistra Unita il confronto è stato positivo ed è emersa la volontà comune di sviluppare il settore in maniera più corretta. Ci sono passaggi importanti sugli introiti per lo Stato, sulla concorrenza e per la gestione comune della rete. Anche secondo Nicola Selva dell’Upr, la sintesi ottenuta è soddisfacente. In tre mesi non si può fare quello che non è stato fatto in molti anni ma la regolamentazione serve. Fissate le regole, dice, occorrerà arrivare a una maggiore armonizzazione degli operatori. Il mercato è limitato e va bene analizzato. Sulla privatizzazione dell’asilo nido di Falciano sono stati presentati tre ordini del giorno. Bocciato, con un voto di scarto, quello del psd che chiedeva una gestione pubblica. E’ finito in parità - 28 a 28 – invece, il voto dell’ordine del giorno del psrs per la sospensione delle decisioni sul futuro dell’asilo nido e per un apposito dibattito. Verrà dunque riproposto all’Aula nella prossima seduta del Consiglio. Ritirato l’ordine del giorno di Sinistra Unita che ha condiviso la richiesta di sospendere ogni decisione avanzata dai socialriformisti. Approvato, con l’accordo dei gruppi consiliari, l’ordine del giorno del psd sulla questione palestinese che invita il Congresso di Stato a svolgere un ruolo attivo, alle Nazioni Unite, in favore del dialogo. Bocciato, infine, l'ultimo documento presentato dall'Upr in favore di una politica dei prezzi sui carburanti.
Sonia Tura
Sonia Tura
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