In poche ore è l’intero arco parlamentare a rassegnare le dimissioni e a decretare, così, il ricorso alle elezioni anticipate. A comunicarlo per primi alla Reggenza sono i rappresentanti di Alleanza Popolare, Nuovo Partito Socialista, Lista civica Noi Sammarinesi, Popolari e Alleanza Nazionale. Una decisione concordate, assunta nella notte, in accordo anche con la dirigenza della DC, titolare del mandato esplorativo. “Un gesto di chiarezza – spiegano – per spezzare una situazione di stallo politico che non poteva proseguire”.
Alla Reggenza spiegano che queste loro dimissioni sono definitive e già ufficiali, quindi già operative, e chiedono di convocare un Consiglio Grande e Generale per provvedere a quegli aggiustamenti tecnici della legge elettorale sui quali già è stato presentato il progetto di legge in prima lettura.
Di lì a poco è la delegazione democristiana ad incontrare i Capitani Reggenti. Titolare del mandato esplorativo, i cui termini scadevano appunto in mattinata, la DC ha illustrato l’ipotesi sulla quale si è impegnata, quella di un Governo istituzionale di responsabilità, a scadenza, aperto a tutte le forze e incentrato su precisi contenuti. Un tentativo non riuscito considerato che la proposta ha registrato i favori di uno schieramento ma non di quello guidato dal PSD. Di qui la scelta di rinunciare al mandato per ricorrere alle urne.
Alla Reggenza infatti la delegazione democristiana ha consegnato le dimissioni dei propri consiglieri. “Un atto di responsabilità verso il Paese – spiega il segretario Pasquale Valentini – che consentirà di fare la chiarezza necessaria e che getta, contestualmente, le basi per la futura coalizione che si presenterà agli elettori”.
Poco dopo sono i Socialisti e Democratici a percorrere la stessa strada e a salire a Palazzo Pubblico per annunciare alla Reggenza, la decisione di rassegnare le dimissioni anche da parte del loro gruppo consiliare. Per Claudio Felici, “la DC ha fallito nel suo mandato esplorativo, non si sono trovate le condizioni per un Governo e l’unica scelta era quella del ricorso alle elezioni”.
Anche gli Europopolari spiegano ai Capi di Stato le ragioni delle dimissioni e sottolineano il tentativo da loro portato avanti per ricercare una soluzione ai problemi del Paese. Federico Bartoletti presenta alla Reggenza anche le dimissioni del consigliere Fabio Berardi, su sua richiesta, mentre Nadia Ottaviani, momentaneamente fuori San Marino, lo farà nei prossimi giorni.
A chiudere la serie di dimissioni quelle dei Sammarinesi per la Libertà, che si sono presentati dai Capi di Stato. “Il nostro – spiega Monica Bollini – era un atto dovuto, dal momento che chi aveva l’incarico ha fallito, ma questo – aggiunge – dimostra il fallimento e la responsabilità dell’intera classe politica”.
Le consultazioni elettorali diventano così una realtà, la parola tornerà agli elettori presumibilmente entro la fine del mese di ottobre. Apprezzamento lo esprime Sinistra Unita che auspica un cambiamento negli atteggiamenti della classe politica in generale e una campagna elettorale vera, condotta senza scorrettezze, che metta al primo posto le soluzioni dei problemi del Paese. Le dimissioni del suo gruppo consiliare, insieme a quello dei Democratici di Centro, erano già sul tavolo della Reggenza da alcuni giorni.
Alla Reggenza spiegano che queste loro dimissioni sono definitive e già ufficiali, quindi già operative, e chiedono di convocare un Consiglio Grande e Generale per provvedere a quegli aggiustamenti tecnici della legge elettorale sui quali già è stato presentato il progetto di legge in prima lettura.
Di lì a poco è la delegazione democristiana ad incontrare i Capitani Reggenti. Titolare del mandato esplorativo, i cui termini scadevano appunto in mattinata, la DC ha illustrato l’ipotesi sulla quale si è impegnata, quella di un Governo istituzionale di responsabilità, a scadenza, aperto a tutte le forze e incentrato su precisi contenuti. Un tentativo non riuscito considerato che la proposta ha registrato i favori di uno schieramento ma non di quello guidato dal PSD. Di qui la scelta di rinunciare al mandato per ricorrere alle urne.
Alla Reggenza infatti la delegazione democristiana ha consegnato le dimissioni dei propri consiglieri. “Un atto di responsabilità verso il Paese – spiega il segretario Pasquale Valentini – che consentirà di fare la chiarezza necessaria e che getta, contestualmente, le basi per la futura coalizione che si presenterà agli elettori”.
Poco dopo sono i Socialisti e Democratici a percorrere la stessa strada e a salire a Palazzo Pubblico per annunciare alla Reggenza, la decisione di rassegnare le dimissioni anche da parte del loro gruppo consiliare. Per Claudio Felici, “la DC ha fallito nel suo mandato esplorativo, non si sono trovate le condizioni per un Governo e l’unica scelta era quella del ricorso alle elezioni”.
Anche gli Europopolari spiegano ai Capi di Stato le ragioni delle dimissioni e sottolineano il tentativo da loro portato avanti per ricercare una soluzione ai problemi del Paese. Federico Bartoletti presenta alla Reggenza anche le dimissioni del consigliere Fabio Berardi, su sua richiesta, mentre Nadia Ottaviani, momentaneamente fuori San Marino, lo farà nei prossimi giorni.
A chiudere la serie di dimissioni quelle dei Sammarinesi per la Libertà, che si sono presentati dai Capi di Stato. “Il nostro – spiega Monica Bollini – era un atto dovuto, dal momento che chi aveva l’incarico ha fallito, ma questo – aggiunge – dimostra il fallimento e la responsabilità dell’intera classe politica”.
Le consultazioni elettorali diventano così una realtà, la parola tornerà agli elettori presumibilmente entro la fine del mese di ottobre. Apprezzamento lo esprime Sinistra Unita che auspica un cambiamento negli atteggiamenti della classe politica in generale e una campagna elettorale vera, condotta senza scorrettezze, che metta al primo posto le soluzioni dei problemi del Paese. Le dimissioni del suo gruppo consiliare, insieme a quello dei Democratici di Centro, erano già sul tavolo della Reggenza da alcuni giorni.
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