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Sindacato contro la "fuga in avanti" di Anis. Neni Rossini, "Non vogliamo sostituirci al Governo, abbiamo indicato un metodo"

Botta e risposta sul cronoprogramma mentre si decide se portare il dibattito generale sulle pensioni nel prossimo Consiglio. Priorità, Merlini: "Si parta dall'accertamento delle responsabilità". Rossini: "Non sia un pretesto per rimandare le riforme"

di Monica Fabbri
8 mag 2021
Sindacato contro la "fuga in avanti" di Anis. Neni Rossini, "Vogliamo indicare un metodo"
Sindacato contro la "fuga in avanti" di Anis. Neni Rossini, "Vogliamo indicare un metodo"

Il sindacato si dice perplesso: il cronoprogramma inviato da Anis al Governo è “una fuga in avanti che – dice il Segretario della Cdls - non fa ben sperare sul prosieguo della trattativa. Una riforma di tale importanza strategica e sociale – attacca Gianluca Montanari - non può essere appannaggio di una sola delle parti”. Anche Enzo Merlini della Csdl critica gli industriali per “l'approccio sbagliato”. “Da un lato ci sta – spiega - che ognuno metta in fila le riforme in base alle sue priorità, ma il paese si merita di più, un governo che coordini le riforme mettendo insieme le parti sociali”.

Il Presidente Anis, Neni Rossini, butta acqua sul fuoco. "L'intento - spiega - non è di sostituirci al Governo o di evitare il confronto, ma di indicare un metodo che permetta di affrontare le varie fasi di questa riforma per arrivare all'obiettivo dichiarato – cioè gennaio 2022 – di un nuovo sistema pensionistico. Per fare questo servono le varie fasi del progetto che noi abbiamo indicato, come analisi dei dati, assoluta valutazione tecnica e piena condivisione e confronto fra le parti”.

“ Siamo preoccupati – aggiunge il Presidente degli industriali - da un immobilismo della politica che subiamo da troppi anni”. E se per il sindacato la base da cui partire è l'accertamento delle responsabilità di chi ha creato il disastro economico del paese, “certamente, le responsabilità vanno accertate – dice Neni Rossini – ma non può essere un pretesto per non fare le cose. Noi imprenditori siamo più vocati alla filosofia del facciamo, facciamo bene, iniziando anche più cose parallelamente. Non c'è più tempo per rimandare le riforme, neanche di fronte alla ricerca delle responsabilità”.

Ma a che punto è la riforma delle pensioni? “Ci stiamo lavorando da settembre dello scorso anno”, risponde il Segretario alla Sanità. Ci sono stati incontri interlocutori con parti sociali ed economiche sull'andamento dei fondi pensione. “L'ultimo aggiornamento – riporta Roberto Ciavatta – risaliva al 2016”. I dati parlano chiaro: peggiora il trend. “Se non si interviene – avverte – la loro tenuta rischia di essere compromessa in pochissimi anni”. L'intendimento è programmare nelle prossime settimane, bozza alla mano, incontri con le parti. Nell'attesa, in mancanza di un testo, potrebbe già approdare nella prossima seduta del Consiglio una prima discussione generale. Riguardo al cronoprogramma dell'Anis: “Tutte le associazioni – dice Ciavatta - hanno pieno diritto di indicare cosa farebbero. Dobbiamo tenere conto di tutte le parti, non solo di una. C'è un piano di lavoro a cui cercheremo di attenerci”. Linee di indirizzo di maggioranza, messe nero su bianco per il 2021, che prevedono entro autunno un testo normativo consolidato.





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