Opposizioni all'attacco sui temi della manutenzione stradale e del territorio. Tra le forze di minoranza, da Libera critiche a 360 gradi, a partire dalle segnalazioni di situazioni di degrado che il partito dice di ricevere dai cittadini: erba alta, strade dissestate, buche e cantieri aperti. L'invito è a curare vie, piazze e bagni pubblici. Poi c'è la questione viabilità. In merito alla costruzione della rotatoria in zona Tavolucci, Libera lo definisce un cantiere “al limite dell'abusivo” con “un'area verde smantellata”. E parla di “contraddizioni” per “l'incomprensibile interruzione della sinergia tra Azienda Lavori Pubblici e Università di San Marino che aveva dato vita al sistema di avanguardia nella manutenzione stradale e che – prosegue il partito – ci invidiavano tutti”.
Anche Repubblica Futura si focalizza sulla questione. Rf si chiede perché terminare la collaborazione tra Ateneo e Azienda, in favore, dice, “di una inutile e dispendiosa consulenza al Politecnico di Milano”. Per Rf Canti vorrebbe avere le “mani libere” sulla materia. Nell'ultima gara d'appalto per le manutenzioni, denuncia la forza politica, la documentazione tecnica è ancora quella redatta insieme a UniRsm. E in merito alla Piarc, associazione mondiale della strada, il partito sostiene, in sostanza, che l'adesione non sia una novità vista la partecipazione dell'organizzazione a un evento sul Titano nel 2019.
Non si è fatta attendere la replica di Canti che, in una nota, accusa Rf di tentare di ripulire la sua immagine in vista delle prossime elezioni. Parla di “strumentalizzazioni”, spiegando che gli interventi per il 2023 provengono dall'elenco prodotto della collaborazione con l'Ateneo sammarinese per proseguire nel programma già tracciato e in attesa dei nuovi criteri. L'obiettivo, spiega, è un progetto di legge in linea con le più avanzate procedure a livello internazionale. Da qui l'incarico al Politecnico, tra i leader del settore. Sulla Piarc, Canti sottolinea che c'è una “differenza tra invitarla a un evento e aderire all'Associazione”. Lo scopo, spiega, è il confronto con esperti internazionali su sviluppo e sicurezza stradale e accedere alle “migliori pratiche per gestire il nostro patrimonio”.