Nell'ultima giornata del Consiglio non si placano le polemiche sulle banche, anzi, prendono nuovo corpo. Non passa la richiesta della Dc di procedura d'urgenza per l'istituzione della Commissione d'inchiesta. Oscar Mina poco prima mette agli atti documenti che – dice – attestano il forte rapporto fra i fratelli Confuorti e i vertici di Bcsm, rilevando un'influenza nell'assunzione di figure chiave in Banca Centrale”. Si tratta di documenti soggetti a normativa sulla privacy, il materiale viene quindi depositato in Ufficio di Segreteria ma al termine del Comma, dopo approfondimenti tecnici, la Reggenza precisa “che è consultabile con vincoli di maggiore sicurezza”. Per Iader Tosi la Dc si arrampica sugli specchi rincorrendo possibili congetture, per Enrico Carattoni si scade nelle solite patologie politiche che prendono informazioni passate ad arte. Pedini Amati ribadisce le strane coincidenze, i presunti incontri dei vertici Bcsm con un grande debitore di un istituto di credito. Simone Celli si dice dispiaciuto che al posto di discutere di prospettive si ragioni sul complotto.” Per la procedura d'urgenza servono i due terzi, tutta l'opposizione si dice a favore. Adesso.sm non ravvisa l'urgenza e in un momento così delicato – spiega Roberto Giorgetti – lanciare questa iniziativa rischia di alimentare confusione a svantaggio dell'intero sistema economico”. La richiesta viene quindi respinta per 21 sì e 31 no.
È il momento del voto sugli odg. Bocciati quelli della minoranza sulle dimissioni dei vertici di Bcsm e la sospensione dell'operazione di Asset in Carisp. Approvato invece l'odg della maggioranza che – sottolinea Matteo Ciacci - è propositivo, apre al dialogo e ribadisce la volontà di dare priorità alle risorse interne per riequilibrare il sistema bancario. Si dà anche mandato al Congresso di porre in essere azioni per accertare mala gestio. Dall'opposizione si alza la protesta: “Non è il governo che deve entrare in queste decisioni – dice Alessandro Mancini - altri gli organi che devono esprimersi”. L'Ufficio di Segreteria conferma invece l'ammissibilità. La maggioranza apre alle opposizioni: “siamo nella fase in cui si chiede alla politica di esprimersi sugli orientamenti emersi dalle analisi sul sistema. Vogliamo collaborare – chiede Morganti - o continuare a parlare di complotto?”. Bocciate poi le istanze per l'abolizione del segreto bancario e per l'istituzione di un fondo per i risparmiatori vittime di truffe. La maggioranza condivide però il principio, passa quindi un odg di Adesso.sm in cui si invita il Governo ad elaborare una proposta di tutela. In questo caso arrivano anche i voti dalla minoranza.
MF
È il momento del voto sugli odg. Bocciati quelli della minoranza sulle dimissioni dei vertici di Bcsm e la sospensione dell'operazione di Asset in Carisp. Approvato invece l'odg della maggioranza che – sottolinea Matteo Ciacci - è propositivo, apre al dialogo e ribadisce la volontà di dare priorità alle risorse interne per riequilibrare il sistema bancario. Si dà anche mandato al Congresso di porre in essere azioni per accertare mala gestio. Dall'opposizione si alza la protesta: “Non è il governo che deve entrare in queste decisioni – dice Alessandro Mancini - altri gli organi che devono esprimersi”. L'Ufficio di Segreteria conferma invece l'ammissibilità. La maggioranza apre alle opposizioni: “siamo nella fase in cui si chiede alla politica di esprimersi sugli orientamenti emersi dalle analisi sul sistema. Vogliamo collaborare – chiede Morganti - o continuare a parlare di complotto?”. Bocciate poi le istanze per l'abolizione del segreto bancario e per l'istituzione di un fondo per i risparmiatori vittime di truffe. La maggioranza condivide però il principio, passa quindi un odg di Adesso.sm in cui si invita il Governo ad elaborare una proposta di tutela. In questo caso arrivano anche i voti dalla minoranza.
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