Dopo l’inequivocabile messaggio che la cittadinanza ha dato sui temi referendari, il governo vuole far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta. Non sono bastati gli 11.000 cittadini che si sono espressi contro la legge sulle Libere Professioni. Con un atto di pura forzatura viene colta l’occasione di un tavolo di confronto post referendario con le opposizioni per riproporre sotto mentite spoglie molti dei contenuti della legge appena bocciata.
Ci siamo seduti a quel tavolo ribadendo sin da subito la necessità di creare le condizioni affinché il confronto fosse reale a partire dal rispetto del risultato referendario e dalla pubblicazione dei dati, degli atti amministrativi e dei documenti necessari per comprendere le situazioni ed i processi decisionali.
Purtroppo così non è stato e anzi, dopo quasi 2 mesi dall’unico incontro fatto (e ci dicevano che c’era fretta), pochi giorni fa al tavolo ci siamo ritrovati al secondo incontro senza la minima idea di cosa si andasse a discutere, senza un ordine del giorno, ritrovandoci a sorpresa come proposta la stessa legge bocciata, ma sotto le spoglie di un regolamento interno modificabile in ogni momento dal Comitato Esecutivo ISS.
Questo ci pare inaccettabile anche a causa di uno sbilanciamento enorme di legittimità che si verrebbe a creare: da una parte un referendum popolare di entità storica, dall’altra un regolamento interno all’ISS, modificabile in ogni momento all’insaputa dei cittadini.
Il Regolamento altro non sarebbe che un testo risalente all’ex Segreteria di Podeschi, che non è mai stato reso noto nemmeno in campagna elettorale, ma che fu utilizzato come base per la legge appena abrogata. Ecco dunque il modo per riproporre buona parte dei principi della legge soppressa!
Ciò significa non tenere affatto conto della volontà popolare ma anzi spiace avere l’ennesima prova che la parola “confronto” diventa un escamotage per raggirarla, e per questo respingiamo con forza sia il metodo che i contenuti di questo tavolo. Se questo governo e la maggioranza che lo sostiene intendono instaurare un clima dittatoriale prendendo in giro i cittadini, hanno intrapreso la strada giusta.
Da parte nostra, pur decidendo di abbandonare il tavolo, non staremo di certo a guardare!
Comunicato stampa congiunto Rete, Sinistra Unita, Civico 10
Ci siamo seduti a quel tavolo ribadendo sin da subito la necessità di creare le condizioni affinché il confronto fosse reale a partire dal rispetto del risultato referendario e dalla pubblicazione dei dati, degli atti amministrativi e dei documenti necessari per comprendere le situazioni ed i processi decisionali.
Purtroppo così non è stato e anzi, dopo quasi 2 mesi dall’unico incontro fatto (e ci dicevano che c’era fretta), pochi giorni fa al tavolo ci siamo ritrovati al secondo incontro senza la minima idea di cosa si andasse a discutere, senza un ordine del giorno, ritrovandoci a sorpresa come proposta la stessa legge bocciata, ma sotto le spoglie di un regolamento interno modificabile in ogni momento dal Comitato Esecutivo ISS.
Questo ci pare inaccettabile anche a causa di uno sbilanciamento enorme di legittimità che si verrebbe a creare: da una parte un referendum popolare di entità storica, dall’altra un regolamento interno all’ISS, modificabile in ogni momento all’insaputa dei cittadini.
Il Regolamento altro non sarebbe che un testo risalente all’ex Segreteria di Podeschi, che non è mai stato reso noto nemmeno in campagna elettorale, ma che fu utilizzato come base per la legge appena abrogata. Ecco dunque il modo per riproporre buona parte dei principi della legge soppressa!
Ciò significa non tenere affatto conto della volontà popolare ma anzi spiace avere l’ennesima prova che la parola “confronto” diventa un escamotage per raggirarla, e per questo respingiamo con forza sia il metodo che i contenuti di questo tavolo. Se questo governo e la maggioranza che lo sostiene intendono instaurare un clima dittatoriale prendendo in giro i cittadini, hanno intrapreso la strada giusta.
Da parte nostra, pur decidendo di abbandonare il tavolo, non staremo di certo a guardare!
Comunicato stampa congiunto Rete, Sinistra Unita, Civico 10
Riproduzione riservata ©