Sul tavolo c'é la questione dell’intervento militare in Libia, con il Carroccio contrario ai bombardamenti. Ma il Senatur non ha digerito il via libera al passaggio in mani francesi di Parmalat. Anche se il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni puntualizza che la Lega resta nel governo, pesano come macigni le parole di Bossi. L’Italia, ha denunciato, è “diventata una colonia francese”; e l'aver ceduto alle richieste di Parigi avrà per Roma “conseguenze gravissime”, a partire dall'arrivo massiccio di profughi. Insomma, per il Senatur, sul cui accordo Berlusconi puntava tantissimo, “Non e' dicendo sempre si' che si acquisisce peso internazionale”. Ma Berlusconi non deve fare i conti solo con Bossi che vedrà in serata e con le accuse di Partito democratico ed Italia dei Valori di non avere più una maggioranza vera alle spalle. Alcuni ministri del Pdl avrebbero colto l'occasione per porre il problema di una maggiore collegialità nelle decisioni del governo: puntando il dito contro Tremonti, accusato di fare il bello e cattivo tempo approfittando di avere la Lega alle spalle. Il premier cerca di prendere tempo: per evitare scontri il Consiglio dei ministri già fissato per venerdì slitterebbe alla prossima settimana. Una decisione che scontenta i Responsabili: per loro si allontana il rimpasto che li avrebbe fatti entrare al governo con dei sottosegretari. Intanto la maggioranza, con il sostegno dell’Udc, accelera sul testamento biologico. La Camera ha iniziato l’esame del testo duramente contestato dal centrosinistra, che accusa il centrodestra di strumentalizzare i temi etici per la campagna elettorale per le amministrative. Ma Berlusconi chiede compattezza ai suoi ed attacca i giudici che, sostiene, pretendono di scavalcare il Parlamento.
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