La questione ucraina torna in primo piano nell'ultima sessione, ieri, della Commissione esteri. In comma comunicazioni si è parlato dell'incontro, avvenuto il 3 giugno a San Marino, tra l'ambasciatore dell'Ucraina Yevhen Perelygin e una delegazione della commissione. Un confronto durante il quale Perelygin ha chiesto al Titano di prendere una posizione netta sulla situazione di tensione con la Russia nella parte orientale del Paese. Nel discorso rientrano poi le sanzioni verso Mosca alle quali San Marino non ha aderito. La Repubblica, in realtà, ha preso posizioni contro l'invasione territoriale, puntualizza il presidente della commissione Alessandro Bevitori.
E in merito alle sanzioni Bevitori spiega che l'approccio storico del Titano è di non appoggiare soluzioni che "vadano ad impattare direttamente sui popoli". L'auspicio è di poter riprendere il protocollo di Minsk del 2014. Dalle opposizioni è arrivata la richiesta di trattare il tema in una delle prossime sessioni della commissione. Denise Bronzetti, del Partito socialista, spiega che le forze di minoranza non sono contrarie a priori alla posizione assunta dal Titano, ma quando non sono rispettati i diritti umani San Marino non può non far sentire la sua voce.
In aula sono state anche trattate tre pratiche di residenza di dirigenti, insieme alla presa d'atto di diversi accordi con Paesi esteri. Proprio sulle residenze è tornato ad accendersi il dibattito, nello specifico sulla pratica per Francesca Stradini, nominata per guidare l'ufficio tributario. Le opposizioni sostengono che Stradini dovesse essere già residente prima dell'incarico. La questione potrebbe essere 'superata', spiegano, se si accerta la "chiara fama" della persona. Ma non si tratta di un personaggio noto, sottolineano le opposizioni che riferiscono di aver fatto ricerche in merito. Le minoranze hanno così chiesto di sospendere la votazione, ma la delibera è stata adottata non senza accese proteste durante i lavori.