Sarà un “Consiglio-fiume”, suddiviso in due tranche: dal 17 al 25 ottobre; per poi riprendere in novembre. 12 giorni di lavori. Con l'eventualità, talvolta, di proseguire sino a notte inoltrata. Fissata addirittura per le 6 di mattina la possibile deadline di una seduta serale. Sul tavolo dell'Ufficio di Presidenza vi sarebbe stata anche un'ipotesi più estrema. La Maggioranza pare avesse proposto, per la notturna di venerdì prossimo, un'eventuale maratona fino alle 15.00 di sabato. Ne è nato – stando ai rumors – un confronto piuttosto acceso con gli esponenti delle Opposizioni; di tutt'altro avviso. Non essendo stato raggiunto un accordo hanno infine deciso – come da norma del regolamento consiliare – i Capi di Stato, sentendo l'orientamento dei gruppi.
Per la cronaca è stato il primo UdP presieduto dalla Reggenza Civerchia-Riccardi. Quanto all'Ordine del Giorno uno dei punti chiave sarà certo la prosecuzione dell'esame dell'assestamento di bilancio; dopo il percorso a ostacoli della Sessione precedente. Si è ora a metà del guado; seppure l'emendamento più ostico – quello sui dipartimenti PA – sia ormai alle spalle.
Le forze di Minoranza avrebbero nuovamente parlato di impegni disattesi, di passaggi tutt'altro che tecnici; pur rimarcando la volontà di affrontare il prosieguo con uno spirito costruttivo. Invocano però un confronto reale; anche sui decreti in ratifica. 20 in totale. Su due, in particolare - vista la portata e le precedenti polemiche -, non si escludono scintille: il provvedimento sulla cogenerazione, e soprattutto l'atto organizzativo ISS.
I capigruppo di Maggioranza, a dire il vero, avevano recentemente indicato fra le priorità anche il Decreto sull'ICEE, che non compare tuttavia nella lista. In OdG, poi, ratifiche di accordi internazionali; nomine di peso, alcune già slittate. E' il caso dei vertici di AASS e AASLP; del CdA di RTV.
Da affrontare inoltre 6 progetti di legge in prima lettura. Fra questi la disciplina sul “Made in San Marino”; le disposizioni in materia di ragionevole durata del processo. Primo passaggio parlamentare anche per il PdL, presentato dalla Segreteria Finanze, che apporta una modifica allo Statuto di Banca Centrale. Dal conteggio della “quota sammarinese” del Consiglio Direttivo, in sostanza, sarebbe escluso il Presidente. Progetto fortemente criticato, anche nell'odierno UdP, da RF; che in una nota aveva paventato l'ipotesi che “poteri esterni” all'Aula parlamentare stabiliscano “l'agenda di governo”.
Maretta in vista, insomma. L'analisi del PdL, peraltro, sarà preceduta – nel medesimo comma - dalle prese d'atto di relazioni consuntive di BCSM, e del bilancio d'esercizio 2022 e 2023; nonché dalla nomina di un membro del ConDir.