La finalità del progetto di legge presentato da Libera è quella di equiparare quasi totalmente diritti e doveri delle coppie che hanno optato per la unione civile, a quelli del matrimonio. Di fatto in tutte le leggi chi è parte di un unione civile viene parificato al coniuge, sia in materia civile che sul fronte penale. L'essere parte di una unione civile, per intendersi, diventerà un'aggravante qualora la vittima del reato sia l'altra parte civile, così come avviene nei reati compiuti da un coniuge ai danni dell'altro. Resta fuori dall'equiparazione il capitolo adozioni che non saranno possibili per coppie che hanno scelto l'unione civile, anche se per i commissari di Rete, e alcuni di Libera, sarebbe stato preferibile superare anche questo paletto. Il testo originario, presentato dal partito d''opposizione ha ottenuto il parere favorevole della commissione pari opportunità mentre l'avvocatura dello stato ha rilevato alcune criticità, superate con emendamenti presentati dal Governo.
Sostanzialmente anziché prevedere numerose singole modifiche del codice penale si è preferito procedere con una unica modifica che a caduta producesse effetti di carattere generale. L'unione civile, che attualmente è officiata solo dall'ufficiale di stato civile, potrà essere celebrata da tutte le figure istituzionali che già celebrano i matrimoni. Il rito inoltre potrà tenersi anche a Palazzo Pubblico e in altri luoghi già consentiti per i matrimoni. Durante il dibattito introduttivo il Segretario di Stato agli Interni Elena Tonnini ha divulgato i numeri delle unioni civili a San Marino.
Nel 2019 sono state 39 di cui 13 tra persone dello stesso sesso: nel 2020 sono scese a 30 di cui 5 omosessuali, mentre finora nel 2021 sono state 9 e solo una tra persone dello stesso sesso. La pandemia ha pesato anche in questo ambito, così come nei matrimoni civili e religiosi. Il pdl è stato approvato all'unanimità ed ora è pronto per il decisivo passaggio in Consiglio.