Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico è un motto - quanto mai adeguato - per commentare il balletto intorno alla Centrale del latte. Un comunicato stampa dell’UPR ha scatenato un polverone sulla situazione Centrale del latte con governo, vertici e consorzio Terre di San Marino pronti a spiegare e giustificare. Ma cosa c’è realmente da giustificare? Non abbiamo mai messo in discussione la salubrità del prodotto, come migliaia di sammarinesi lo acquistiamo e consumiamo tutti i giorni. Abbiamo solo fatto pubblicamente alcune osservazioni sulla sicurezza dei locali a cui nessuno ha risposto, non sappiamo se volutamente o nella foga di giustificare altro. A noi preoccupa la sicurezza dei dipendenti della Centrale e la salubrità e integrità dei locali in cui è lavorato e trasformato il latte che ogni giorno arriva sulle tavole dei sammarinesi. Per noi la sicurezza alimentare è un elemento rilevante, così come la tipicità dei prodotti e l’azione di preservare le tradizioni e le produzioni agro alimentari nazionali. Ma noi ci fermiamo qui, poiché ci pare si apra uno scenario molto strano e poco consono a un’azienda autonoma di stato. L’articolo Legge 174/2013 (Bilancio di previsione dello Stato 2014) all’art.18 “Dismissione attività non strategiche” stabilisce: E’ dato mandato al Congresso di Stato, a seguito delle conclusioni della Commissione di Revisione della Spesa Pubblica, di realizzare uno studio per valutare se all’interno della Pubblica Amministrazione vi sono attività non strategiche che possono essere dismesse e assegnate a soggetti privati. Lo studio dovrà essere presentato al Consiglio Grande e Generale entro il 30 giugno 2014 per un dibattito per valutare eventuali atti normativi da adottare. Il 30 giugno è passato da un pezzo. Lo studio non c’è, ma apprendiamo dal governo che sta trattando con un soggetto estero la vendita della Centrale del latte, attività a questo punto “non più strategica” per lo Stato. La cosa di per se è bizzarra. Il governo fa una legge e poi non la rispetta. Il governo afferma che gli imprenditori sammarinesi non dimostrano interesse per la centrale del Latte, poi leggiamo sul settimanale dell’ANIS un’intervista di un autorevole esponente del mondo imprenditoriale in cui si afferma esattamente il contrario. Non vogliano alzare polveroni ma c’è qualcosa che non funziona. UPR è un forte sostenitore delle risorse nazionali e non capiamo perché la Centrale del latte debba essere venduta alla chetichella, senza bandi pubblici a un soggetto estero. UPR presenterà nei prossimi giorni un’interpellanza sul tema Centrale del latte per avere riferimenti precisi. Ci impegneremo inoltre nelle sedi istituzionali preposte affinché l’Azienda Automa per la Centrale del latte abbia un consiglio di amministrazione rinnovato, come prevedono le leggi, già nella sessione consiliare del mese di ottobre 2014 e affinché non si spenga l’attenzione su questo tema sul quale abbiamo ricevuto decine di segnalazioni dai cittadini.
Comunicato stampa Upr
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