Superati abbondantemente i primi 100 giorni di Governo, è doveroso svolgere alcune riflessioni che, non solo, riguardano l'attività dell'esecutivo ma che inevitabilmente si allargano all'intero scenario politico.
La "boa dei 100 giorni" è stata doppiata senza tanti sussulti e pochissimi risultati e si è, invece confermata la classica - e per certi versi fiacca - dialettica tra maggioranza e minoranza.
In un quadro di forte staticità, le emergenze hanno continuato insistentemente a premere con maggiore forza e in alcuni casi aumentando la gravità della situazione.
Non è intenzione dell’Unione Per la Repubblica affrontare il prossimo dibattito consigliare sul Report del Fondo Monetario Internazionale all'insegna di un confronto scontato.
L'urgenza della situazione, forse anche per uno schema di confronto logoro, non ci pare sia affrontata adeguatamente dal Governo e dall'aula consigliare con una capacità di reazione pronta ad affrontare la gravità delle condizioni del Paese.
I tagli strutturali alla spesa pubblica per oltre 30 - 40 milioni, la tenuta del bilancio dello Stato, un nuovo intervento di ricapitalizzazione in favore di CARISP e una riforma fiscale sono passaggi obbligatori ma complicati.
A questi inoltre si affianca l'introduzione di un’imposta patrimoniale con tutto il corredo d’interventi straordinari che da "una tantum" sono diventati ordinari e che, lo stesso FMI, giudica ormai necessari per tenere i conti in ordine.
Di fronte a un percorso, così tribolato, che prospettiva hanno le imprese quando la strada dell’uscita dalla black list è al momento non praticabile – né quantificabile in termini temporali?
Che prospettiva hanno inoltre i cittadini e le famiglie chiamati a fare dei sacrifici?
In previsione del prossimo dibattito consigliare l'UPR lancerà una serie di proposte che - partendo dalla valorizzazione della sovranità della Repubblica di San Marino - individuano una piattaforma per lo sviluppo che verterà su:
1. Adozione di un pacchetto di competitività per:
a. Attirare progetti di impresa con investimenti in infrastrutture (viabilità – tlc – servizi);
b. Prevedere agevolazioni per le imprese che assumeranno personale residente;
c. Introdurre procedure semplificate nella gestione delle pratiche amministrative, rafforzando la certezza del diritto;
d. Fornire assistenza nella realizzazione delle attività mediante l’istituzione di "Sportello Unico per le imprese";
e. Facoltà di concedere la residenza anagrafica a imprenditori con rigorosi requisiti specifici e seri piani aziendali eliminando ogni margine di discrezionalità;
f. Apertura a investimenti esteri con procedure trasparenti e attente valutazioni per non provocare danni alla sovranità del Paese.
2. Rilancio del settore dei giochi della sorte, rafforzando l'operatività della Giochi del Titano e adeguando il nostro impianto normativo alle novità degli ultimi anni;
3. Liberalizzazione del settore commerciale e investimenti nel settore turistico valorizzando il centro storico;
4. Riforma del mercato del lavoro seria e in linea con l'avvicinamento tra il pubblico e il privato;
5. Autonomia energetica passando anche dalla gestione dei rifiuti - attraverso il ricorso alle più avanzate tecnologie.
Si tratta di cinque passi che - in larga parte – il Governo potrebbe realizzare immediatamente su cui vi sarebbe il sostegno dell’UPR.
Soluzioni già emerse al tavolo per lo sviluppo, che devono però essere celermente concretizzate e integrate con le esigenze di rigore affinché le politiche di crescita non debbano gravare su i contribuenti aumentando lo stato di recessione dell’economia.
Perché quindi aspettare? Perché veder bruciare, ogni giorno, segmenti della nostra economia? Non c'e' più tempo da perdere. Il Paese ha iniziato il quarto anno di recessione consecutiva e il rischio che alcuni trend diventino strutturali e non più reversibili.
Questa è la sfida che lancia l’Unione Per la Repubblica per dare una prospettiva al Paese in tempi di forte incertezza per uscire da un cono d’ombra che ormai da troppo tempo sta offuscando la Repubblica.
Comunicato stampa
La "boa dei 100 giorni" è stata doppiata senza tanti sussulti e pochissimi risultati e si è, invece confermata la classica - e per certi versi fiacca - dialettica tra maggioranza e minoranza.
In un quadro di forte staticità, le emergenze hanno continuato insistentemente a premere con maggiore forza e in alcuni casi aumentando la gravità della situazione.
Non è intenzione dell’Unione Per la Repubblica affrontare il prossimo dibattito consigliare sul Report del Fondo Monetario Internazionale all'insegna di un confronto scontato.
L'urgenza della situazione, forse anche per uno schema di confronto logoro, non ci pare sia affrontata adeguatamente dal Governo e dall'aula consigliare con una capacità di reazione pronta ad affrontare la gravità delle condizioni del Paese.
I tagli strutturali alla spesa pubblica per oltre 30 - 40 milioni, la tenuta del bilancio dello Stato, un nuovo intervento di ricapitalizzazione in favore di CARISP e una riforma fiscale sono passaggi obbligatori ma complicati.
A questi inoltre si affianca l'introduzione di un’imposta patrimoniale con tutto il corredo d’interventi straordinari che da "una tantum" sono diventati ordinari e che, lo stesso FMI, giudica ormai necessari per tenere i conti in ordine.
Di fronte a un percorso, così tribolato, che prospettiva hanno le imprese quando la strada dell’uscita dalla black list è al momento non praticabile – né quantificabile in termini temporali?
Che prospettiva hanno inoltre i cittadini e le famiglie chiamati a fare dei sacrifici?
In previsione del prossimo dibattito consigliare l'UPR lancerà una serie di proposte che - partendo dalla valorizzazione della sovranità della Repubblica di San Marino - individuano una piattaforma per lo sviluppo che verterà su:
1. Adozione di un pacchetto di competitività per:
a. Attirare progetti di impresa con investimenti in infrastrutture (viabilità – tlc – servizi);
b. Prevedere agevolazioni per le imprese che assumeranno personale residente;
c. Introdurre procedure semplificate nella gestione delle pratiche amministrative, rafforzando la certezza del diritto;
d. Fornire assistenza nella realizzazione delle attività mediante l’istituzione di "Sportello Unico per le imprese";
e. Facoltà di concedere la residenza anagrafica a imprenditori con rigorosi requisiti specifici e seri piani aziendali eliminando ogni margine di discrezionalità;
f. Apertura a investimenti esteri con procedure trasparenti e attente valutazioni per non provocare danni alla sovranità del Paese.
2. Rilancio del settore dei giochi della sorte, rafforzando l'operatività della Giochi del Titano e adeguando il nostro impianto normativo alle novità degli ultimi anni;
3. Liberalizzazione del settore commerciale e investimenti nel settore turistico valorizzando il centro storico;
4. Riforma del mercato del lavoro seria e in linea con l'avvicinamento tra il pubblico e il privato;
5. Autonomia energetica passando anche dalla gestione dei rifiuti - attraverso il ricorso alle più avanzate tecnologie.
Si tratta di cinque passi che - in larga parte – il Governo potrebbe realizzare immediatamente su cui vi sarebbe il sostegno dell’UPR.
Soluzioni già emerse al tavolo per lo sviluppo, che devono però essere celermente concretizzate e integrate con le esigenze di rigore affinché le politiche di crescita non debbano gravare su i contribuenti aumentando lo stato di recessione dell’economia.
Perché quindi aspettare? Perché veder bruciare, ogni giorno, segmenti della nostra economia? Non c'e' più tempo da perdere. Il Paese ha iniziato il quarto anno di recessione consecutiva e il rischio che alcuni trend diventino strutturali e non più reversibili.
Questa è la sfida che lancia l’Unione Per la Repubblica per dare una prospettiva al Paese in tempi di forte incertezza per uscire da un cono d’ombra che ormai da troppo tempo sta offuscando la Repubblica.
Comunicato stampa
Riproduzione riservata ©