Le affermazioni di alcuni dirigenti del PDCS rilasciate ieri all’indirizzo dell’Unione per la Repubblica, durante una conferenza stampa, meritano alcune doverose precisazioni. Al PDCS desideriamo sommessamente ricordare che il nostro Movimento ha adottato sin dalla sua costituzione – avvenuta nel marzo 2011 – un codice etico rispetto al quale i suoi dirigenti ed i suoi rappresentanti in sede istituzionale si attengono strettamente. Vorremmo poi far notare al PDCS che i dirigenti dell’UPR, oggetto di indagini giudiziarie, si sono volontariamente dimessi da ogni incarico del Movimento andando addirittura ampiamente oltre quanto prevede il codice etico del Movimento (ovvero la sospensione dagli incarichi in caso di condanna in via definitiva). L’Assemblea degli Aderenti dell’UPR ha, nel luglio 2014, nominato Presidente Marco Podeschi, Presidente del Gruppo Consiliare William Giardi, Segretario Amministrativo Orazio Mazza mentre, il ruolo di Coordinatore, continua a rivestirlo Lorenzo Lonfernini. Invitiamo quindi i dirigenti del PDCS a documentarsi meglio sugli incarichi del nostro Movimento prima di esternare fesserie e magari guardare meglio su ciò che è accaduto in casa loro. Riportiamo però per memoria qualche fatto. Noi non abbiamo mai, per rispetto e per una nostra cultura garantista, svolto commenti sulle vicende interne del PDCS. Ci siamo addirittura astenuti dall’intervenire, in Consiglio Grande e Generale, quando il Segretario del PDCS è stato letteralmente “macellato” dall’aula consiliare a seguito di alcuni vicende giudiziarie a lui riconducibili avvenute in Italia peraltro ancora aperte. Sempre per queste ragioni non abbiamo fatto commenti quando, alcuni mesi fa, il neo Presidente PDCS si è dimesso perché raggiunto, prima da un avviso di garanzia, e poi rinviato a giudizio per riciclaggio. Oppure quando uno degli esponenti di spicco del PDCS – membro di governo fino al dicembre 2012 - è stato oggetto, lo scorso 23 giugno, di un provvedimento di custodia cautelare. UPR preferirebbe confrontarsi sulla crisi economica e sociale, sulla disoccupazione che grava sulle famiglie e sui giovani sammarinesi e non perdere tempo in queste polemiche che non fanno bene alla politica. Ma a tutto c’è un limite. La cosa risibile è poi che il PDCS ha alzato questo polverone solo per replicare ad un’intervista, molto sensata nei contenuti, dell’alleato Mario Venturini. Una reazione, apparentemente di forza, che dimostra invece solo tensione e debolezza.
Comunicato stampa Upr
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