Fare fronte comune, cambiare lo schema di gioco. In poche parole, serve un governo di unità nazionale. Mettere cioè attorno a un tavolo le forze responsabili del Paese, “per fare le scelte impopolari che i partiti di maggioranza non hanno il coraggio di fare”. Così l’Upr rilancia quella che ritiene un’assoluta necessità nella riunione del proprio ufficio di presidenza, non prima però di aver passato in rassegna tutte le emergenze che il Paese si trova ad affrontare. Dal fattore disoccupazione, che sta diventando una vera e propria piaga sociale, alla permanenza in black list, con l’aggravante – sottolinea il partito – che oltre al deprimente balletto sulla firma che verrà, non si ha la benché minima idea del contenuto aggiornato degli accordi. Tradotto: nessuna voce in capitolo nel negoziato. C’è poi il sistema bancario ancora nell’occhio del ciclone, compresa la preoccupazione per ciò che si sta sviluppando intorno alla Cassa di Risparmio. Non ultimo il coinvolgimento del Titano in vicende per nulla chiare, come quelle legate alla recente operazione “Animal House”, su cui l’Upr depositerà a breve un’interpellanza. Per tutte queste ragioni, “Serve un’assunzione di responsabilità più ampia – rimarcano – o la Repubblica andrà a rotoli”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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