L’utero in affitto: una nuova forma di sfruttamento o una ulteriore possibilità per le coppie infertili, che siano etero od omosessuali, di diventare genitori? Un tema capace di animare il dibattito anche sul Titano in questo frammento d'estate. La posizione del Partito Democratico Cristiano Sammarinese in proposito è stata palesata da tempo e non lascia spazio ad interpretazioni: quello di Via delle Scalette è un no categorico alla gravidanza surrogata, in base a motivazioni che sono state messe nero su bianco nell'ordine del giorno presentato in avvio di questa sessione consiliare da Manuel Ciavatta e ora in attesa di votazione. L'auspicio dei proponenti è che l' orientamento democristiano si traduca in una condivisione generale dell'Aula. Nel documento si parte da un assunto: vale a dire “che la GPA, ovvero la Gestazione per Altri, - si legge - è una pratica che viola diritti fondamentali e che mette in pericolo la salute fisica e mentale della madre surrogata e del bambino, facendo di quest'ultimo l'oggetto di un contratto”. In caso di approvazione, il Consiglio darebbe mandato ai referenti sammarinesi presso il Consiglio d'Europa di sostenere azioni politiche mirate al contrasto della maternità surrogata, e al Congresso di Stato di predisporre entro ottobre un progetto di legge che vieti tale pratica, ammessa - tra l'altro - solo in alcuni paesi: in Italia è vietata dal 2004. Per molti tuttavia bisognerebbe distinguere tra la GPA commerciale e quella altruistica, slegata cioè da logiche di mercificazione del corpo della donna. Così la pensa il segretario del Psd, fermamente contraria alla pratica dell'utero in affitto. “Ogni volta che un parlamento vieta delle azioni – osserva Marina Lazzarini – deve però chiedersi cosa può essere migliorato nella legge vigente perché non si arrivi a scelte così devianti. Ad esempio – suggerisce – perché non snellire le pratiche per le adozioni?”
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