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Vendita terreni ad aziende, Libera attacca Rete: "Gioco politico sulle spalle del Paese"

Ciacci: "Il no di Rete ha rischiato di far saltare investimenti. In questa fase servono più responsabilità e coerenza".

di Monica Fabbri
25 mag 2021

Libera ha scelto la via della responsabilità: “Avremmo potuto inserirci nella spaccatura della maggioranza –afferma - ma per noi viene prima il paese”. E' questo il bilancio di un Consiglio definito “scarico di contenuti”, ridotto ad un “parlatoio”. Fuori da ogni logica, per il partito, il no di Rete alla vendita di terreni a due aziende storiche con centinaia di dipendenti che chiedevano di ampliare. Alessandro Bevitori e Matteo Ciacci parlano di “pantomima in aula per il recupero del consenso di quel che è rimasto della base”, mettendo così a repentaglio sviluppo economico e crescita occupazionale.



“Non vogliamo metterci la medaglia sul petto ma grazie all'opposizione quei progetti di sviluppo sono salvi” – dice Bevitori, mentre Ciacci accusa Rete di “coerenza a pizzichi e bocconi”, ricordandone l'astensione sull'inquinamento acustico e il silenzio sul bando internazionale per l'utilizzo di luoghi di prestigio. “Potevamo evidenziare la crepa in maggioranza o, se fossimo stati disfattisti, evitare che le pratiche andassero avanti” - commenta il Segretario - “invece abbiamo, responsabilmente, votato a favore”. Si dice deluso dall'atteggiamento di Rete: “Sventola la bandiera della sostenibilità rischiando di far saltare degli investimenti che invece, fortunatamente, sono salvi. Crediamo che in questa fase servano più responsabilità, più coerenza e meno gioco politico sulle spalle del paese”.

Proprio di progresso sostenibile Libera parlerà giovedì, in una serata pubblica on line. Intanto resta la preoccupazione per il futuro, perché se ci si divide su un ampliamento – avverte Luca Boschi – diventa complicato ragionare ad ampio raggio. Del resto, “la fase 1 – fa notare – è terminata. Ciò che si doveva fare in tribunale è stato fatto”. Guardando alle altre forze di maggioranza, parla di “spettacolo desolante di Npr, una lotta per accaparrarsi le poltrone”, e di disaccordo – nell'unica coalizione di Governo - fra Rete e il Segretario di Motus Liberi. Si aspetta una resa dei conti, anzi, se lo augura, “perché queste spaccature – mette in guardia - non aiutano le riforme”. “Ribadiamo di non avere nessun interesse politico in questo momento” – chiarisce Ciacci - “Vorremmo solo uscire da questa pandemia rilanciando lo sviluppo del paese e facendo riforme e interventi strutturali per sostenere il debito. A livello politico attendiamo. Saremo semplicemente spettatori come lo siete voi giornalisti”.



Nel video l'intervista a Matteo Ciacci (Libera)


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