Sono ore di confronto serrato: il Governo, nella sua interezza, incontra in videoconferenza prima sindacati e categorie economiche e poi la politica. Le aspettative delle parti sociali erano per lo più concentrate sul decreto legge a sostegno di imprese, lavoratori autonomi, famiglie e in generale tutte le fasce della popolazione ad oggi meno tutelate, decreto la cui emanazione inizialmente si prospettava entro Pasqua ma che risulta tuttora in fase di elaborazione e che con ogni probabilità uscirà la prossima settimana: l'ipotesi è martedì 14 aprile.
La Csu, dal canto suo, si augurava di aver già in mano qualcosa di più concreto su cui discutere. “Il sindacato – ribadisce il segretario generale CSdL Giuliano Tamagnini - è disposto a trovare tutte le soluzioni del caso ma in primis occorre partire dal Fondo di Solidarietà, perché – sottolinea - se non diamo liquidità al sistema, il Paese muore”.
Individuata dall'Esecutivo una serie di punti sui quali le varie organizzazioni si sono già espresse, ad esempio eventuali modifiche alla cassa integrazione, la possibilità di renderla compatibile con il lavoro a domicilio, la liquidazione del TFR ad aprile per il settore pubblico e a giugno per il privato.
Il primo tema – sostiene ANIS - in questo momento è quello di guadagnare tempo, procrastinando le scadenze dei pagamenti, introducendo magari la possibilità di rateizzare la corresponsione di contributi e imposte e in generale interventi per concedere agevolazioni alle imprese più in difficoltà. Nel frattempo, siccome si rischia di deprimere l'economia, - fa notare William Vagnini - bisogna pensare alla fase 2: come poter far ripartire gradualmente le attività. Per farlo – spiega - Anis suggerisce l'istituzione di una cabina di regia con dentro rappresentanti del Governo, associazioni, sindacati e sanità per decidere l'elenco delle attività da riaprire prioritariamente e con quali modalità. Altra urgenza, il reperimento delle risorse: lo sforzo da compiere – aggiunge – è quello di trovare una linea di credito esterna, guardando direttamente all'Italia o per suo tramite all'Ue. Vagnini esorta infine a sfruttare questo tempo anche per pianificare il futuro, per capire quindi come attrarre investimenti e come modernizzare il Paese.
Soddisfatto del confronto il Segretario di Stato al Lavoro: “Il nuovo provvedimento – assicura Teodoro Lonfernini – è il frutto di una settimana di ragionamenti in Congresso, che tengono conto delle indicazioni di tutte le Segreterie, nulla di pre-confezionato. Entro 48 ore – annuncia - verrà fornita alle parti una bozza di testo, su cui si attendono contributi. Il documento che verrà fuori dovrà considerare il contenimento del contagio, della spesa e gli aspetti di sostegno e di sviluppo -, per questo – conclude - dovrà essere il più possibile condiviso. Oggi con i nuovi provvedimenti guardiamo veramente al futuro del Paese”.
Emesso oggi, intanto, il decreto legge n.61 a modifica di alcune parti del n.52 del 20 marzo scorso: in buona sostanza, elenca in maniera più puntuale quelli che sono gli obblighi di tutti gli esercenti i n particolare verso i propri dipendenti sulle misure di sicurezza da adottare; inoltre, in caso di violazione delle disposizioni, viene confermata la sanzione di 2000 euro all'atto dell'accertamento ed introdotta la diffida alla regolarizzazione entro 24 ore dal rilevamento delle inosservanze, prima di procedere con la sospensione della licenza in caso di mancato adeguamento da parte delle varie attività economiche.