Un vertice di maggioranza dove non sono volati i piatti ma poco ci è mancato, almeno stando alle voci di corridoio. Le versioni ufficiali però parlano di un confronto approfondito e leale, smentendo ci sia aria di crisi, ma i bene informati dicono invece che qualcuno sarebbe addirittura arrivato a minacciare di ritirare la propria delegazione. Frutto forse delle tensioni di un confronto schietto come pure di qualche incomprensione. La maggioranza chiede al Governo di mantenere contatti più stretti e diretti, di informare adeguatamente circa le scelte compiute, insomma di dialogare di più con le forze della coalizione. Diversi sono i punti sui quali si è verificato l’attrito. Primo fra tutti il provvedimento legislativo per il giusto processo, che avrebbe dovuto affrontare il voto dell’aula consigliare nella sessione della prossima settimana. Uno slittamento tecnico lo porterà invece a quella successiva con qualche aggiustamento: il testo già adottato dalla commissione sarà integrato per rispondere alle osservazioni della Banca Centrale, a salvaguardia del segreto bancario, diversamente a rischio per l’istituzione sammarinese del credito. “Nessuna obiezione – spiega il Segretario alla Giustizia, Ivan Foschi – sono convinto nella legge ci siano già contenuti gli aspetti invocati, ma se si vuole che vengano chiariti ulteriormente, nulla in contrario”. Per il Guardasigilli non c’è un problema politico sulla legge, ma solo la necessità di evidenziare a chiare lettere la tutela del segreto bancario. Quale sia il passaggio tecnico è ancora da stabilire, ma la volontà è quella di procedere alle integrazioni.
Ma di nodi da sciogliere ce ne sono altri, come quello della riforma della scuola, e qui la posizioni non sembrano affatto univoche, anche se ufficialmente si assicura di essersi chiariti, o come la legge sui giochi, che registra qualche divergenza d’impostazione, o ancora sul progetto economico. Insomma alcune cose sarebbero state appianate, altre ancora no, anche se si rimarca che la convergenza politica non è in discussione come la volontà di risolvere i problemi.
E dalle opposizioni si evidenzia che qualcosa scricchiola. Il gruppo di coordinamento, formato da DC, Popolari, AN e Noi Sammarinesi, parla di fibrillazione della maggioranza dovuta non solo alla giustizia ma anche alle questioni legate alla Casino’s Austria, all’edificabilità di molti terreni, alla sanità, le residenze, insomma la questione morale – dichiarano – è più forte di prima.
Critico anche il Nuovo Partito Socialista che parla di sintomi di malessere nella maggioranza. L’affannosa ricerca di partners disposti a puntellare il Governo - scrive in una nota – suona come un fallimento della coalizione, allungherebbe l’agonia del Governo e aggraverebbe la già difficile situazione del paese. Patetiche – aggiunge – le motivazioni adottate per lo slittamento della legge sul giusto processo. Peggio di così non potrebbe andare.
Ma di nodi da sciogliere ce ne sono altri, come quello della riforma della scuola, e qui la posizioni non sembrano affatto univoche, anche se ufficialmente si assicura di essersi chiariti, o come la legge sui giochi, che registra qualche divergenza d’impostazione, o ancora sul progetto economico. Insomma alcune cose sarebbero state appianate, altre ancora no, anche se si rimarca che la convergenza politica non è in discussione come la volontà di risolvere i problemi.
E dalle opposizioni si evidenzia che qualcosa scricchiola. Il gruppo di coordinamento, formato da DC, Popolari, AN e Noi Sammarinesi, parla di fibrillazione della maggioranza dovuta non solo alla giustizia ma anche alle questioni legate alla Casino’s Austria, all’edificabilità di molti terreni, alla sanità, le residenze, insomma la questione morale – dichiarano – è più forte di prima.
Critico anche il Nuovo Partito Socialista che parla di sintomi di malessere nella maggioranza. L’affannosa ricerca di partners disposti a puntellare il Governo - scrive in una nota – suona come un fallimento della coalizione, allungherebbe l’agonia del Governo e aggraverebbe la già difficile situazione del paese. Patetiche – aggiunge – le motivazioni adottate per lo slittamento della legge sul giusto processo. Peggio di così non potrebbe andare.
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