Fallisce il tentativo delle forze politiche per adottare un documento comune e con questo andare alla sessione straordinaria del Consiglio Grande e Generale dedicata alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto anche l’Asset Banca. Le opposizioni avevano chiesto alla Reggenza una riunione ad hoc dell’assemblea parlamentare, e dopo la discussione nell’Ufficio di Presidenza i gruppi consiliari avevano deciso di rivedersi per ricercare una posizione comune, un documento di sintesi che sapesse esternare il disagio della politica e del Paese di fronte alla vicenda. Un confronto durato circa due ore ma ognuno è rimasto fermo sulle proprie posizioni e la convocazione straordinaria non ci sarà. Non mancano, ovviamente, le recriminazioni reciproche: la maggioranza accusa le opposizioni di non aver dimostrato la necessaria sensibilità, le minoranze contestano alle forze di Governo il tentativo di presentare un documento rigido nel quale non avrebbero trovato spazio le espressioni delle opposizioni. Avevamo dato la nostra disponibilità, spiegano in una nota congiunta le 4 forze di Governo, come i due Segretari di Stato che hanno fornito gli elementi di conoscenza disponibili. Ritenevamo – aggiunge la nota – che una seduta specifica sarebbe stata molto utile se finalizzata alla comune difesa del sistema economico del Paese, al di là della polemica politica. Ma l’obiettivo delle opposizioni – contesta la maggioranza - era quello di utilizzare una vicenda, al momento giudiziaria, per scopi diversi da quelli della difesa del sistema Paese. Ci auguriamo – conclude la nota - che la discussione che avverrà nella seduta già programmata del Consiglio Grande Generale sappia superare polemiche e posizioni di parte che non giovano né alla tutela dell’economia né alla difesa della sovranità.
Rammaricate si dicono le opposizioni, anche loro in un comunicato congiunto, per quella che giudicano una chiusura della maggioranza. Nessuno desidera strumentalizzare la vicenda che sta creando preoccupazione significativa in tutta la Repubblica, ma con grande senso di responsabilità intendevamo dare un contributo di chiarezza su questioni che stanno mettendo in serio pericolo l’economia del nostro Paese. Non spetta alle forze politiche fare indagini – prosegue la nota congiunta - ne esprimere giudizi che esulano dalle proprie sfere di competenza, ma è compito della politica individuare strategie e collaborazioni che possano far sì che l’intero Paese non corra rischi in ordine al proprio futuro. Riteniamo che la politica non debba essere latitante e si debba fare carico di risposte chiare e lineari. Confidiamo ancora – aggiungono le opposizioni - nel senso di responsabilità di quelle forze che hanno a cuore questo Paese che è fermo anche a causa della assenza di forti iniziative politiche, credibili nei progetti.
Ci affidiamo alla Reggenza – conclude la nota - affinché possa farsi interprete della gravità del momento e possa assumere iniziative utili al confronto, al dibattito sereno finalizzato al bene del Paese.
Venerdì una nuova riunione dell’Ufficio di Presidenza per fissare la convocazione del Consiglio Grande e Generale e, a questo punto, appare scontata la riunione nella data già ipotizzata per la sessione ordinaria, il prossimo 17 gennaio. In quell’occasione sarà sicuramente previsto il dibattito sulla operazione della procura della Repubblica di Forlì e si può facilmente prevedere che buona parte dei lavori parlamentari sarà impegnata dalla discussione, che dovrebbe avvenire, ma ancora non si hanno notizie certe, in seduta segreta, dunque a porte chiuse, considerata la delicatezza dell’argomento.
Rammaricate si dicono le opposizioni, anche loro in un comunicato congiunto, per quella che giudicano una chiusura della maggioranza. Nessuno desidera strumentalizzare la vicenda che sta creando preoccupazione significativa in tutta la Repubblica, ma con grande senso di responsabilità intendevamo dare un contributo di chiarezza su questioni che stanno mettendo in serio pericolo l’economia del nostro Paese. Non spetta alle forze politiche fare indagini – prosegue la nota congiunta - ne esprimere giudizi che esulano dalle proprie sfere di competenza, ma è compito della politica individuare strategie e collaborazioni che possano far sì che l’intero Paese non corra rischi in ordine al proprio futuro. Riteniamo che la politica non debba essere latitante e si debba fare carico di risposte chiare e lineari. Confidiamo ancora – aggiungono le opposizioni - nel senso di responsabilità di quelle forze che hanno a cuore questo Paese che è fermo anche a causa della assenza di forti iniziative politiche, credibili nei progetti.
Ci affidiamo alla Reggenza – conclude la nota - affinché possa farsi interprete della gravità del momento e possa assumere iniziative utili al confronto, al dibattito sereno finalizzato al bene del Paese.
Venerdì una nuova riunione dell’Ufficio di Presidenza per fissare la convocazione del Consiglio Grande e Generale e, a questo punto, appare scontata la riunione nella data già ipotizzata per la sessione ordinaria, il prossimo 17 gennaio. In quell’occasione sarà sicuramente previsto il dibattito sulla operazione della procura della Repubblica di Forlì e si può facilmente prevedere che buona parte dei lavori parlamentari sarà impegnata dalla discussione, che dovrebbe avvenire, ma ancora non si hanno notizie certe, in seduta segreta, dunque a porte chiuse, considerata la delicatezza dell’argomento.
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