“Insoddisfatti delle risposte dell’Esecutivo alle interpellanze da noi presentate sull’attività del Joseph”. Questo il commento unanime dei rappresentanti di Nuovo partito socialista, Noi sammarinesi, Popolari, Democrazia Cristiana e Alleanza Nazionale, pronti ora a tornare sulla questione con un atto formale in Consiglio. “Malgrado la vaghezza e l’incongruenza delle risposte fornite sull’oggetto sociale e sulla regolarità della forza lavoro, il quadro per noi resta perfettamente chiaro – spiegano – ciò che ci preoccupa è proprio l’atteggiamento connivente da parte del Governo, che fa finta di non sapere ciò che accade”. Si dicono sconcertati Marco Gatti del PDCS e Lorenzo Bertozzi dei Popolari soprattutto per il fatto che nessuno abbia chiesto spiegazioni o approfondimenti dopo la presentazione dei video recapitati in forma anonima al consigliere di Noi Sammarinesi Marco Arzilli circa un mese fa, e che mostrano contrattazioni per prestazioni sessuali a pagamento avvenute all’interno del locale di Rovereta. Ed è lo stesso Arzilli a sottolineare come da allora il Joseph non abbia minimamente modificato la propria attività perché – sostiene – in un certo senso legittimato dall’indifferenza del Governo”.
Di qui l’intenzione di consegnare al Segretario di Stato agli Interni, durante la seduta consiliare, una copia dei filmati. “Lo faremo – afferma Augusto Casali di NPS – perché il Governo non può cavarsela così. In questo modo saranno forniti tutti gli elementi necessari per valutare meglio la situazione. Forse – continua Casali – la magistratura interverrà autonomamente, oppure se ne farà carico direttamente il Congresso di Stato. Se invece si vorrà intraprendere una azione congiunta, ne saremo ben contenti”.
Di qui l’intenzione di consegnare al Segretario di Stato agli Interni, durante la seduta consiliare, una copia dei filmati. “Lo faremo – afferma Augusto Casali di NPS – perché il Governo non può cavarsela così. In questo modo saranno forniti tutti gli elementi necessari per valutare meglio la situazione. Forse – continua Casali – la magistratura interverrà autonomamente, oppure se ne farà carico direttamente il Congresso di Stato. Se invece si vorrà intraprendere una azione congiunta, ne saremo ben contenti”.
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