“Ho fatto un giro piacevolissimo per la vostra Repubblica”. Con queste parole esordisce Francesco Bandarin, direttore del Centro Patrimonio Mondiale dell’Unesco, relazionando sulla propria visita alle bellezze di San Marino. Durante l’incontro di ieri con il Segretario agli Esteri Fabio Berardi, l’alto rappresentante ha poi spiegato come l’iter procedurale per l’iscrizione alla lista dell’Unesco sia particolarmente lungo e complesso. L’esame dei necessari requisiti – condotto da una speciale Commissione di esperti – richiede anni. E l’eventuale riconoscimento come patrimonio mondiale rappresenta soltanto il primo passo. 'La sfida più grande – avverte Bandarin – è riuscire a conservare la propria identità storica e naturalistica attraverso un’adeguata tutela legislativa'. A questo proposito il segretario Berardi ha ricordato come lo sviluppo edilizio sammarinese del dopoguerra sia spesso avvenuto non tenendo conto dell’aspetto paesaggistico. Decisi passi in avanti sono stati fatti solo nel passato recente con il famoso “piano regolatore del Verde” del 1995. Molto importanti sono state anche le leggi sul “già urbanizzato” per il recupero scientifico di palazzi del centro storico e dei borghi di alcuni castelli. 'Un’eventuale iscrizione alla lista dell’Unesco – continua Berardi – costituirà di certo un grandissimo stimolo a fare ancora di più per la tutela del nostro patrimonio'.
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