Jooble, il motore di ricerca di lavoro internazionale, condivide le sue previsioni per il 2021
Il mondo è alle prese con la pandemia di COVID-19 e le aziende sono alla ricerca di modi per adattare la propria attività alle severe restrizioni in vigore in molti paesi colpiti dal virus. È opinione comune che tali restrizioni abbiano spesso come conseguenza il licenziamento di molti dipendenti, oltre al taglio degli stipendi e delle ferie. E più restrittive diventano le regole di quarantena, più aumenta il tasso di disoccupazione.
Le previsioni a livello mondiale sembrano diventare via via più negative, tanto che una valutazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) prevede che “la pandemia di COVID-19 potrebbe aumentare la disoccupazione globale di quasi 25 milioni di unità.” (fonte: ILO.org, 18/03/2020).
Tuttavia, finora sembra che le previsioni dei principali media sull’aumento della disoccupazione siano più catastrofiche del dovuto. Allo stesso tempo, è innegabile che negli ultimi tempi stia emergendo un nuovo fenomeno, quello della perdita di interesse nella ricerca di lavoro. La portata di questa tendenza è dimostrata dal calo di oltre il 50% nel numero di ricerche di lavoro negli ultimi mesi.
Nel frattempo, nella maggior parte dei paesi il numero di lavori attivi sembra diminuire molto più lentamente rispetto al calo delle ricerche di lavoro.
Nonostante questa tendenza, la pandemia non ha ancora avuto un impatto apprezzabile sulle categorie di lavoratori più richieste: a tutt’oggi il maggior numero di offerte si riscontra nei settori della gestione dei progetti, dell’ingegneria del software, dello sviluppo del business e della contabilità. Analogamente, nonostante le previsioni, secondo le quali il settore dei servizi sarebbe il più colpito delle conseguenze della diffusione del COVID-19, finora lavori come agente di vendita e supporto, meccanico specializzato, autista, addetto al magazzino e impiegato amministrativo in Italia, Spagna, Germania e Russia rimangono ancora molto richiesti. Le misure di quarantena influenzano anche il modo in cui gli utenti cercano lavoro. Per esempio, “pulizia” diventa “pulizia negli ospedali”, la babysitter viene sostituita dal corriere e da chi si propone per consegnare farmaci per conto delle farmacie.
Nell’attuale contesto, ha fatto scalpore l’annuncio di Amazon di avere assunto 100.000 nuovi dipendenti. Questo ha portato il numero di richieste di posti di lavoro nell’azienda ad aumentare di quasi tre volte Nel Regno Unito e di 5,5 volte negli Stati Uniti.
L’ultima tendenza nel mercato del lavoro, che con tutta probabilità non sarà di breve durata, sono i lavori online. A parte l’insegnamento online, il tutoraggio e i liberi professionisti, oggi si assiste alla ricerca di un modo per adattare le proprie capacità ai nuovi modelli di lavoro. Nei vari paesi, richieste come “stilista online” o “personal trainer online” stanno diventando sempre più frequenti. Tuttavia, la maggior parte della gente è semplicemente alla ricerca di qualsiasi opportunità di lavoro da remoto per integrare le proprie finanze.
Sembra quindi che la situazione sul mercato del lavoro sia meno complicata di quanto ampiamente paventato dai mezzi di comunicazione, che hanno ora un compito importante per sostenere l’economia: invece di diffondere previsioni sempre più drammatiche sull’aumento della disoccupazione, l’impegno dovrebbe essere quello di fare conoscere le opportunità ancora aperte o che emergeranno quando il mondo avrà trovato una maniera efficace di convivere con il virus.
Con la redazione di Carlotta Acme