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Apre a Bologna l'osteria Vâgh íñ ufézzí (tradotto dal bolognese: vado in ufficio)

La prima osteria a tempo: meno si sta al tavolo, meno si paga

di Mirco Zani
26 ott 2020

All'ombra delle due torri, apre la prima osteria a tempo, ovvero meno si sta al tavolo, meno si paga". Si chiama "Vâgh íñ ufézzí".  Un'idea contro il coronavirus presa dal passato, dicono i titolari dell'osteria di via dei Coltelli a Bologna. Hanno anche spiegato come funziona. Giunti al momento del conto non si paga quello che si è mangiato, ma il tempo trascorso a tavola. L'idea dei due titolari che rispondono al nome di Antonella De Sanctis e di Mirco Carati,  titolari del  "Vâgh íñ ufézzí" (tradotto dal bolognese: vado in ufficio) che pare al momento non abbia precedenti. Di necessità virtù in tempo di Covid-19 e di distanziamento sociale, con i ristoranti che dimezzano i posti a sedere (e conseguentemente gli incassi). Non è un all-you-can-eat, non è una gara uomo contro cibo, non è un pasto da consumare veloce, scrive la giornalista Erika Bertossi di BolognaToday che ha raggiunto e intervistato i titolari.


Come è nata e come funziona? "Per sopravvivere agli effetti del coronavirus, che per noi si sono tradotti in una drastica riduzione dei coperti con l'aggravante di avere un locale molto piccolo, abbiamo meditato una vera e propria trasformazione. Ci hanno parlato di un vecchio locale di via del Pratello, il Ghiton, in cui si mangiavano con cucchiai collettivi legati ai tavoli con una catenella e solo fagioli. Più si stava, più si mangiava e si pagava appunto proporzionalmente al tempo trascorso. La lampadina si è accesa e senza tradire la nostra natura e la nostra cucina, abbiamo deciso di provare una strada senza dubbio originale che consentirà a più persone, con lo stesso budget, la stessa qualità e le stesse porzioni, di cenare da noi prenotando una fascia oraria e consumando a volontà in quel lasso di tempo". 




Da un calcolo fatto sullo scontrino medio, un’ora di osteria costerà 18 euro a persona e per due ore si pagheranno 26 euro. Nei periodi in cui ci saranno delle pietanze speciali come quelle a base di tartufo (lo amiamo!) ci sarà naturalmente un piccolo sovraprezzo che ci consentirà di affrontare i costi della materia prima".

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