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Cosa si nasconde dietro a "You Can't Hurry Love"

Successo del 1966 delle Supremes, riproposta nel 1982 da Phil Collins, avrebbe un doppio significato

di Mirco Zani
12 set 2021

In questi giorni di preoccupazione per il peggioramento delle condizioni di salute del grande batterista dei Genesis Phil Collins, con il suo pensiero torniamo al 1982 ripescando  un successo riportato in auge proprio dal batterista inglese: "You can't Hurry Love". La canzone fu portata al successo nel lontano 1966 da un terzetto femminile composto da Diana Ross, Florence Ballard e Mary Wilson, meglio note come "Supremes".

Le ragazze ci mettevano la voce e la presenza, ma dietro le quinte si muovevano i tre autori più famosi di quegli anni: Brian Holland, Lamont Dozier e Eddie Holland,  i "Holland-Dozier-Holland". Fu un grandissimo successo, ma nasconde un doppio significato. A spiegarlo è proprio uno dei suoi autori in un' intervista rilasciata ad un famoso magazine, il Performing Songwriter. Dozier ha raccontato la particolare storia dietro al titolo del grande successo e la sua origine: "Era una cosa gospel che si inventò Brian.

Scrisse la melodia ed Eddie trovò il titolo. È un termine che usavano i nostri nonni. In altre parole, non affrettare le cose, sei tanto giovane." Aggiungendo poi: "Abbiamo usato la parola 'love', ma intendevamo dire di prendere il tuo tempo, sentire la tua direzione, scoprire dove stai andando, studiare di più il terreno prima di precipitarti in un luogo sconosciuto. Non si può affrettare nulla. Penso che stessimo cercando di ricostruire "Come See About Me". Nonostante le indecisioni sul titolo e i dubbi sul significato che ne avrebbe dato il pubblico, decisero di inciderla e il pezzo fu un enorme successo, proprio come anche "Come See About Me". Tanto che nel 1982, Phil Collins decise di crearne una cover per il suo secondo album da solista "Hello, I Must Be Going!".





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